BRESSANONE. Dall’inizio di maggio il Servizio di chirurgia plastica all’ospedale di Bressanone è diretto dal dottor Lorenz Larcher. L’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali Martha Stocker ha fatto visita al servizio e ha espresso il proprio apprezzamento per la nomina del nuovo direttore: “Larcher, nonostante la giovane età, è già considerato un esperto di fama internazionale e rappresenta un arricchimento per la sanità provinciale”.

Sono state illustrate all’assessore le attività svolte dal Servizio e gli obiettivi della chirurgia plastica. Tra questi, in primo luogo, lo sviluppo della collaborazione con tutte le specialità della sanità altoatesina, con gli ospedali e con i vari centri specialistici.

Uno degli aspetti più qualificanti dell’attività sarà rappresentato dalla chirurgia del seno e ricostruttiva del seno in collaborazione con il Centro senologico provinciale, dato che statisticamente una donna su otto nella propria vita può essere colpita dal tumore al seno. In questo senso il responsabile del Servizio di chirurgia plastica vede un notevole sviluppo della propria attività nel collegamento con il Centro senologico per ottenere i migliori risultati per le pazienti, anche sotto il profilo della ricostruzione estetica.

Larcher ha sottolineato che “l’obiettivo prioritario è creare e sviluppare un vero e proprio reparto di chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva per coprire l’intera gamma degli interventi a livello provinciale”.

In questo modo si vuole rendere accessibile la chirurgia plastica a tutti i pazienti altoatesini, in particolare dopo incidenti, ustioni, malattie oncologiche e malformazioni. Grazie allo sviluppo di nuove tecnologie sono state sviluppate tecniche operatorie non invasive nel campo della microchirurgia e dell’endoscopia.

Al termine della visita l’assessore Stocker ed il coordinatore sanitario del comprensorio di Bressanone Markus Markart si sono detti soddisfatti per gli sviluppi ottenuti, in breve, dal Servizio di chirurgia plastica e hanno sottolineato che si tratta di un esempio delle opportunità offerte ai medici altoatesini che operano all’estero e intendono svolgere con successo la professione in Alto Adige.