Chiuso da 7 anni il palazzo della Regione 

BOLZANO. È lì, ancora un po’ lucido per i suoi vetri, ma vuoto. Da oltre sette anni. Certo, non è un palazzo qualsiasi: c'è lo stemma della Regione, con le quattro aquile dell'autonomia, grandi...



BOLZANO. È lì, ancora un po’ lucido per i suoi vetri, ma vuoto. Da oltre sette anni. Certo, non è un palazzo qualsiasi: c'è lo stemma della Regione, con le quattro aquile dell'autonomia, grandi uffici, parcheggi interrati. Ma dal 2012 nessuno più ci entra, men che meno gli impiegati e i funzionari regionali che, a cercarli, si trovano da un po' nel grattacielo di piazza Sernesi, oggi piazza dell'Università. In sostanza: un bellissimo edificio inutilizzato. A entrarci, una desolazione. Con l'evidente rischio che il vuoto possa trasformarsi in degrado. Eppure, sempre nell'anno domini 2012, nel bilancio dell'ente Regione erano stati stanziati circa nove milioni di euro per la sua ristrutturazione. Ma con nessun cenno sulla possibile destinazione dell'edificio o la certezza che dovesse essere comunque destinato alla sua funzione primaria di sede regionale per l'Alto Adige. La questione è ancora più stridente perché il contesto non è assolutamente degradato: via Duca d'Aosta è un quadrante urbano fitto di edifici pubblici e privati, scorre sul fianco dei palazzi del tribunale, ospita uffici e studi professionali, c'è una chiesa, ci sono condomini pieni di vita. Eppure, niente. Mistero. Perché da sette anni nessuno che abbia pensato a cosa farne.

«Direi che la prima cosa a cui pensare è invece provare a riempirla di attività» dice Sandro Repetto, oggi consigliere provinciale Pd e fino all'altro ieri assessore comunale alla cultura e al sociale. E proprio osservando questi due ambiti nasce la proposta di destinare il palazzo dei fantasmi a casa delle associazioni. Tema caldo, caldissimo, se si pensa alle polemiche che ha suscitato l'inaugurazione della "Casa Goethe" nella via omonima che la Provincia ha destinato proprio alle associazioni, finendo tuttavia per ospitarne solo di lingua tedesca. «A Bolzano mancano sedi di associazioni sportive, sociali, culturali, e quell'edificio - aggiunge Repetto che sull'argomento ha presentato una interrogazione in consiglio - ha le caratteristiche per diventare un luogo d'incontro per i sodalizi che sono presenti in città e che nello stesso tempo hanno la sede provinciale nel capoluogo». Ecco dunque la proposta: che la Provincia si decida ad acquistare l'immobile e lo collochi a disposizione del mondo associativo. Spesa non inutile in senso generale ma che potrebbe avere anche un contenuto economico: palazzo Widmann potrebbe in questo modo ridurre i contributi per le spese di locazione e di gestione che vengono annualmente erogate da tutte le ripartizioni provinciali, visto che molte sono in affitto presso privati. «Questa iniziativa può contribuire a creare un polo estremamente vivace per fare comunità e relazioni come è già accaduto per la casa dello sport in piazza Verdi». Ora la parola passa alla giunta. P.CA.













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