L'intervista

Christian, studente da record: vince i Giochi d’economia

La soddisfazione di Christian Veccari del “Carducci” che ha trionfato nella categoria junior. «Per me è stata un’occasione importante: ho potuto approfondire materie interessanti»


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Quando me l’hanno proposto, ho deciso di provarci, anche se economia e finanza non sono proprio le materie “forti” del liceo classico. Per questo la soddisfazione è stata ancora più grande, quando prima ho vinto la selezione a livello regionale e poi quella nazionale. Una soddisfazione doppia, perché la mia vera passione in realtà è la storia. Con uno speciale interesse per la storia della Chiesa». Parla piano, scandisce le parole, riflette prima di rispondere, tanto che modi e riflessioni potrebbero essere quelli di un adulto, in realtà Christian Veccari, studente bolzanino, iscritto alla II A del liceo classico “Carducci”, ha solo 15 anni ed è fresco di vittoria alle Olimpiadi di economia e finanza, nella categoria junior.

Una competizione giunta quest’anno alla quarta edizione: 200 le scuole che hanno partecipato; 17 mila gli studenti che hanno preso parte alle gare d’istituto.

Le Olimpiadi sono organizzate dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, istituito da Ministero dell’economia, Banca d’Italia, Consob, Fondazione per l’educazione finanziaria.

La competizione è inserita nel programma per la valorizzazione delle eccellenze del Ministero dell’Istruzione. Una soddisfazione per gli insegnanti del liceo Carducci e per i genitori, orgogliosi di Christian. Il più grande di tre figli, che come racconta il padre ha cominciato a scrivere e leggere a tre anni; a sei, in occasione dell’elezione del Papa, ha chiesto un libro sulla storia dei pontefici, “divorato” in poco tempo.

Dalla passione per la storia a quella per il mondo della finanza: come si spiega questo passaggio?

Il primo amore resta la storia e più in generale le materie umanistiche. Nel biennio del “Classico” si studiano però anche diritto ed economia; la partecipazione alle Olimpiadi mi ha dato la possibilità di approfondire certe tematiche molto affascinanti. L’ho fatto in particolare dopo aver vinto la selezione regionale, in vista della finale a Milano. La competizione è stata per me l’occasione non tanto di cambiare il focus dei miei interessi, ma di averne di nuovi.

In cosa consistevano le prove?

Venticinque domande a risposta multipla sia nella selezione regionale che alle finali. A Milano, nella sezione junior, eravamo in 20: uno per ogni regione. Mi sono preparato; ho cercato di studiare e approfondire. L’obiettivo minimo era di non arrivare ultimo. Ho vinto: meglio di così non poteva andare.

Difficile il secondo test?

Le domande richiedevano più ragionamento e una maggior preparazione anche sugli aspetti tecnici. È stata - lo ripeto - l’occasione per conoscere altre materie. In questo credo di essere stato favorito dal fatto che a me piace molto “scavare” negli argomenti. Non mi accontento mai della prima spiegazione. Il liceo “Classico” da questo punto di vista è un’ottima palestra.

E dove ti documenti in genere?

Libri, giornali, programmi televisivi.

Dopo il liceo hai già pensato cosa vorresti fare?

Non ho ancora deciso perché ho davanti ancora tre anni di liceo, ma credo che alla fine la scelta cadrà su una facoltà umanistica. Potendo scegliere, opterei per iscrivermi a storia. In una società sempre più dominata dalla tecnologia c’è bisogno di umanisti.

Per poi fare cosa?

Mi piacerebbe diventare docente universitario.

Come hai vissuto i due anni di lockdown?

Le lezioni in Dad hanno consentito di non perdere due anni. Le tecnologie, da questo punto di vista, hanno avuto un ruolo importante. Certo è che la scuola in presenza è tutt’altra cosa. Per seguire online devi essere molto motivato, altrimenti rischi di distrarti facilmente. E alla fine ad essere penalizzati sono gli studenti che, già in una situazione normale, fanno più fatica. Per fortuna si è tornati alla normalità.













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