Ciclabile, due milioni dal Comprensorio

Uno studio stabilisce che il tracciato migliore è quello lungo la zona Cervo. Giudicate troppo onerose la altre ipotesi


di Bruno Canali


LAIVES. All'unanimità, la Comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina ha accolto lo studio relativo alle piste ciclabili nel territorio di Laives, realizzato dall'ingegner Giorgio Marco Giacomozzi. Le conclusioni alle quali è arrivato anche il tecnico - per quanto riguarda il collegamento ciclabile fra Laives e la pista provinciale che transita sull'argine del fiume Adige - è che il tracciato migliore sarebbe proprio quello lungo via Stazione e quindi la zona "Cervo". Questo è il vero nodo da risolvere dal momento che si tratta di una stradina privata e nel territorio di Vadena. «Siamo contenti che si sia arrivati a questa conclusione - dicono sindaco, vicesindaco e assessore allo sport, Giuliano Vettorato - perché, di fatto, è quella più realistica e sostenuta da sempre a Laives, anche dagli operatori turistici». Soddisfazione espressa dal sindaco Bianchi, membro della giunta in Comunità comprensoriale e dal sindaco di Vadena, Alessandro Beati, che ha votato a favore di questa soluzione. Lo studio commissionato all'ingegner Giacomozzi era stato affidato senza indicazioni specifiche da parte della Comunità comprensoriale e in pratica, doveva analizzare complessivamente tutte le possibili soluzioni per il migliore collegamento fra Laives e la pista ciclabile provinciale, considerando i percorsi esistenti e anche possibili varianti. «L'ingegner Giacomozzi - spiega quindi il vice sindaco Giovanni Seppi - ha preso in esame proprio tutto: da via Vadena a via Filzi, alla via Stazione, fino a via Delle Part. Lungo via Filzi ha fatto due ipotesi di tracciato, mentre lungo via Stazione ne ha prese in esame tre, con sopra o sottopassi esistenti sull'autostrada, ponti e tutto il resto. Per ciascuna ipotesi ha stilato una graduatoria a punti, basata su lunghezza, tempi di percorrenza, obiettivi raggiungibili, occupazione di terreni e da ultimo anche i costi. Ebbene, in base a questi criteri è risultato evidente che la soluzione migliore sarebbe quella di via Stazione e zona Cervo». Ora la Comunità comprensoriale ha consegnato lo studio e i suoi risultati agli enti, chiedendo i pareri, anche di A22, Consorzio di bonifica Foce-Isarco e Bauernbund locale.

«Come detto - prosegue il vicesindaco - per noi di Laives la soluzione via Stazione-zona Cervo è la più logica, come indicato dall'ingegner Giacomozzi, anche se c’è chi preferirebbe altre ipotesi più a sud, soluzioni che però appaiono oggettivamente meno praticabili».

Il sindaco Bianchi sottolineando l’importanza della ciclabile tra la città di Laives e sua stazione ferroviaria dice che il prossimo passaggio, dopo la Comunità di valle, sarà presentare il progetto in Provincia: «Il tracciato complessivo fra Laives, stazione ferroviaria e argine dell'Adige costerebbe attorno ai 2 milioni di euro - aggiunge il sindaco - mentre altre ipotesi costerebbero almeno il doppio. Io è il vicesindaco già ne abbiamo parlato anche con il presidente Kompatscher, essendo questa ciclabile a carattere sovracomunale e ne riparleremo anche prossimamente, anche perché lo stesso Presidente provinciale aveva riconosciuto l’importanza di questa opera per Laives».

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