Cimitero: targhe del ricordo, «no alla tassa da 51 euro»

Tanta gente ieri in cimitero per preparare le tombe in vista di Ognissanti e dei "Morti". A tener banco tra i bolzanini è la discussione sulle targhe del ricordo


Riccardo Valletti


BOLZANO. Tanta gente ieri in cimitero per preparare le tombe in vista di Ognissanti e dei "Morti". A tener banco tra i bolzanini è la discussione sulle targhe del ricordo, i tabelloni dove iscrivere i nomi dei defunti dopo l'esumazione. Bella idea, è il coro, ma sbagliato chiedere 51 euro. Un'occasione sprecata.

Poteva essere una di quelle iniziative affettuose dell'amministrazione comunale che i cittadini accolgono sempre ben volentieri, e invece - alla vigilia di Ognissanti - i bolzanini che si recano in cimitero per sistemare le tombe storcono il naso. I 51 euro da pagare per scrivere il nome del caro estinto sulle targhe accanto all'ossario proprio non vanno giù. Non tanto per il valore ma per il gesto inopportuno.

Un lavoro ben fatto, commentano i curiosi che girano intorno ai tabelloni pieni di targhe ancora bianche. Ma l'"obolo" per l'iscrizione dei nomi non va giù. «Il Comune poteva anche chiudere un occhio, dopo quello che si deve pagare tra sepoltura, tasse e esumazione. Viene da pensare che sia una nuova mossa per fare cassa - commenta Benito Allori, padre di Francesco deceduto pochi mesi fa in un incidente - è vero che una volta nell'ossario purtroppo si perdono le tracce del defunto e col nome sulla targa almeno uno sa dove mettere un fiore, ma incassare i 51 euro per questo servizio è mancanza di sensibilità».

Servono anche maggiori chiarimenti sul funzionamento dell'acquisto delle targhe, afferma Antonella Pasadore: «Non si capisce se il prezzo è una tantum oppure per un tempo determinato tipo canone annuale o decennale, e se poi le targhe finiscono? Chi arriva dopo cosa farà?». Una sfilza di interrogativi ai quali i bolzanini vorrebero delle risposte. Come per la possibilità di scrivere cinque nomi.

«Potevano fare tante piccole targhe da un posto - commenta Riccarda Screm - se io ho soltanto una persona sepolta nell'ossario che ci faccio con le altre quattro righe?». Sono pochi, ma ci sono anche i contrari all'iniziativa. «Tra poco tempo dovranno esumare mio fratello - racconta Gertud Herbst - ma non farò scrivere nulla su quel tabellone, non mi piace l'idea e il fatto che si debba pagare».

«È un peccato - lamenta Livio Zainer - è anche un lavoro ben fatto, in questo angolo prima c'erano solo erbacce». Ma mancano le fioriere, commenta laa moglie Jaqueline: «Se ci mettono i nomi, poi servirà anche un posto dove lasciare un fiore».













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