Cinquanta nuovi posti per i migranti vulnerabili 

La Provincia ha deciso di dare ospitalità temporanea nelle strutture esistenti  in attesa di verificare se queste persone hanno i requisiti. Il precedente di Adan



BOLZANO. Cinquanta posti per accogliere i migranti vulnerabili - in particolare donne con bambini e persone malate - il tempo necessario per verificare se hanno diritto o meno ad accedere al sistema di accoglienza statale.

Questa la decisione presa ieri al termine di un incontro al quale hanno partecipato Provincia, Questura, Comune di Bolzano, Caritas e Volontarius, per evitare che si possano verificare altre tragedie come quella di Adan, il tredicenne curdo-iracheno affetto da una grave forma di distrofia, morto l’8 ottobre dopo una settimana di peregrinazioni assieme alla famiglia - i genitori e tre fratelli più piccoli - tra l’ospedale e i giardini della stazione.

«In alcune delle strutture già esistenti - spiega l’assessora Martha Stocker - saranno riservati dei posti nei quali possano essere sistemati temporaneamente richiedenti asilo potenzialmente vulnerabili, dal momento del loro arrivo sino alla decisione se abbiano diritto di accesso al sistema di accoglienza statale».

Secondo la Provincia, una sistemazione in albergo, come spesso ora avviene, deve essere considerata solo come “ultima ratio”. Complessivamente sono previsti posti per circa 50 persone e la durata della permanenza in queste strutture non dovrà indicativamente superare i 30 giorni.

Nell’arco di questo periodo dovrà essere accertato se una persona è in possesso dei requisiti per essere accolta nel sistema statale di accoglienza per richiedenti asilo oppure no.

Nel caso in cui l’Alto Adige, considerate anche queste persone, dovesse già assolvere alla quota prevista dallo Stato, la Provincia chiederà che le persone, in possesso dei requisiti per l’accoglimento nel sistema di asilo, possano essere ricollocate in altre Regioni.

Ieri si è anche deciso che “Aiuto umanitario Stazione di Bolzano”, gestito già da mesi dall’Associazione Volontarius nella sede dell’ex mensa della Provincia, dovrà essere trasformato in un Infopoint comune.

«Sarà il primo ed unico sportello per tutti i potenziali richiedenti asilo che giungono in maniera autonoma in Alto Adige - ha affermato l’assessora -. E’ fondamentale che questa struttura sia sostenuta da tutti, anche dalle istituzioni statali».

In questo modo, da un lato si vuole far sì che i migranti ricevano le prime informazioni da un’unica fonte, dall’altro sarà possibile effettuare più rapidamente una valutazione in merito alla situazione giuridica della singola persona.

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