Cinquanta sale gioco chiuse entro l’anno

L’ufficio vigilanza della Provincia: «I Comuni dovranno decidere quali sono le strutture vicine ai luoghi sensibili»


di Davide Pasquali


BOLZANO. È il secondo atto della lotta al gioco d’azzardo legalizzato. Dopo la rimozione delle new slot dai bar, partita dal capoluogo e diffusasi poi sull’intero territorio altoatesino, adesso si sta per passare alle sale giochi. La maggior parte delle quarantasette licenze attualmente in essere non verranno rinnovate, in base alla legge provinciale sui luoghi sensibili. L’ufficio vigilanza della Provincia è in procinto di avviare le procedure amministrative: nei prossimi mesi si chiederà a ciascun Comune altoatesino se la tal sala giochi presente sul proprio territorio sia vicina o no a uno o più luoghi sensibili e, in caso di risposta positiva, dal 31 dicembre di quest’anno la licenza sarà revocata o per meglio dire non rinnovata. Chiuderanno quasi tutte le sale giochi della provincia, comprese le nove strutture gestite dall’Admiral, che manderà a casa i suoi 115 dipendenti. Molto, anche se non tutto, dipenderà dai singoli Comuni, e in questo senso Bolzano già si fa avanti col vicesindaco Ladinser, da sempre molto attivo su questo aspetto: «Mi spiace se ci sarà la perdita di posti di lavoro, mi auguro che i dipendenti possano essere sistemati altrove, ma non possiamo fermarci: il gioco d’azzardo è una piaga sociale da estirpare».

Partita alla fine del 2012, l’offensiva contro le slot nei bar formalmente è terminata, almeno nel capoluogo. Negli esercizi pubblici, è vero, ora sono comparsi i totem senza controllo e collegati al web, ma le new slot, collegate ai cervelloni dei Monopoli di Stato, ormai non ci sono più. Lo stesso vale per gli altri comuni altoatesini i quali, chi con maggiore ostinazione chi con minor ardore, hanno proseguito sulla medesima via. Le slot rimangono solo in alcuni tabacchini, per i quali la concessione è statale e dunque non ricade nelle competenze della Provincia e men che meno dei Comuni. Finora, inoltre, c’erano le sale giochi: slot, videolottery e via scommettendo. Rimarranno ancora, ma solo per pochi mesi. Lo dice la legge provinciale del 2010, al cui rispetto ora l’ufficio vigilanza inviterà i municipi altoatesini. A Bolzano si sa già come andrà a finire, visto che in pratica l’intero territorio comunale è stato decretato come vicino a luoghi sensibili.

Per gli altri Comuni non si sa come andrà: tutto dipenderà dalle singole giunte. Nemmeno l’ufficio vigilanza della Provincia attualmente è in grado di dire con certezza quante chiusure si prospettano, ma si ammette che saranno coinvolte la maggior parte delle sale. E tenendo conto che, in pratica, è quasi impossibile ottenere concessioni per nuove sale, se le vecchie chiuderanno, quasi tutte le strutture dedicate a slot machine e videolottery sono destinate a sparire dal territorio provinciale. Rimarranno, fino a esaurimento delle concessioni, solo le sale con licenza concessa dopo il 2010, che però si contano sulle dita di una mano. Chiuderanno pure tutti gli Admiral. Si era tentata anche una mediazione con la nuova giunta provinciale, ma il presidente Kompatscher non ha acconsentito nemmeno a ricevere la delegazione del colosso austriaco del gioco d’azzardo.

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