Circonvallazione, ora anche la Peintner fa la voce grossa

L’assessora Svp: «Pronta a salire in trincea con tutti gli altri» Il futuro: «La sfida è ponte Roma. Niente privilegi per Gries»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Assessora, dicono che il nuovo piano traffico sia come fare le nozze coi fichi secchi...

«E io invece le dico questo: che se io sono incapace, lo sarà anche il prossimo assessore e il prossimo sindaco e tutti quelli che verranno dopo, finchè Bolzano non batterà i pugni sul tavolo e non ci faranno la circonvallazione».

Mai sentita così, Judith Peintner. Questo vuol dire che anche la Volkspartei è stanca di farsi mettere nel girone degli ignavi. E che se la Volkspartei provinciale lo capisce, bene, altrimenti... «Altrimenti, speriamo in Kompatscher - dice la responsabile della mobilità del capoluogo altoatesino - e se non bastasse ci metteremo in trincea con tutti gli altri partiti. Per la prima volta è una posizione trasversale. Nessuno si tirerà indietro. Noi di sicuro no. La Provincia deve trattarci come una città non come un parente povero».

In attesa, il nuovo piano urbano del traffico appena passato in Comune dice comunque alcune cose: regola gli accessi, ridisegna le ciclabili e pensa a viale Druso. Anche se si apre il nodo di ponte Roma, come sottolineato con estrema chiarezza nei giorni scorsi dal comandante della polizia municipale Ronchetti.

Senza circonvallazione Bolzano è nuda ad aspettare l'assalto dei pendolari...

«È così. Per questo, in questo contesto generale, è davvero inutile farci la guerra tra quartieri».

Intende viale Druso contro via Vittorio Veneto?Dicono che abbia vinto quest'ultima: viale Druso avrà il metrobus e verso Gries respireranno di più...

«Questa è davvero una bugia. Il traffico privato non possiamo impedirlo. Si potrà entrare da tutte e due le vie. Purtroppo. Possiamo però rendere appetibile l'uso del mezzo pubblico. E questo è il senso del progetto legato all’introduzione del metrobus».

Dicono che la Volkspartei è più sensibile a Gries che agli altri quartieri. Verità o menzogna?

«È un’altra bugia. Poteva essere così in passato. Ma i cittadini non fanno distinzioni. Tedeschi e italiani vivono ormai mischiati ovunque. E poi la città è, e va anche considerata, come un corpo unico: se privilegi troppo da una parte, ti scoppia in mano altrove».

Ma viale Druso dice: il nuovo progetto ci peggiorerà la qualità vita. Tra l’altro non di poco...

«Conosco le paure delle persone. So cosa pensano: meno parcheggi, più autobus. Ma io dico: aspettate. La strada sarà più bella, ordinata. Ci saranno bici e pedoni in sicurezza. E via Veneto non è certo chiusa, dunque...».

Dunque si è deciso di frenare il traffico su via San Maurizio....

«E lì, la scelta che è stata fatta, va bene. È una strettoia. Ci saranno nuovi cartelli e controlli».

Il comandante dei vigili urbani Ronchetti nei giorni scorsi ha detto: tutti gli occhi su viale Druso e via Vittorio Veneto, la superstrada MeBo e San Maurizio ma il vero dramma mattutino è a ponte Roma. Cosa ne pensa?

«Mi limito a dire semplicemente che è vero. Sarà il nuovo fronte. Con l'apertura della galleria di Laives siamo davanti a un fenomeno nuovo. Un fiume di automobili su via Einstein e poi tutte in via Roma, dove inevitabilmente si formano lunghe colonne. Con i tecnici stiamo valutando i nuovi flussi ma una cosa è certa: non possiamo chiudere strade in città. Semmai frenare il traffico prima, rendendolo difficile alle porte della città. Stiamo discutendo».

Cosa accadrà invece nel mentre?

«Si fa il possibile per indurre la gente a lasciare l'auto a casa. Questo è davvero l'unico progresso possibile. Più autobus, più piste ciclabili, più controlli e ostacoli per le auto».

La ciclabile in Corso Libertà è un percorso di guerra.

«La metteremo in sicurezza. I fronti sono due. Corso Libertà, appunto, e anche via Roma. Tutte e due le direzioni, per le bici, saranno su un unico lato della strada. Sia verso piazza Mazzini che il centro e, dall'altra, sia per via Firenze che per il ponte».

Ma i lavori quanto sono previsti?

«Nei mesi invernali è oggettivamente impossibile. Si faranno con il caldo. Serve solamente un pizzico di pazienza. Da parte di tutti».

Non è che tenere chiusa viale Trento chiusa sia un peso troppo grande per Bolzano, già priva di alternative all'arginale?

«Qualora dovesse essere aperta creerebbe qualche problema in più su Piazza Verdi».

Ma il sindaco pare stia ragionando, dopo l’input degli artigiani della Cna, per aprirla almeno per gli artigiani, i mezzi di chi lavora da e per il centro...

«Si tratta di un’idea sulla quale è certamente possibile discutere. Ma sbaglia chi pensa che io sia per il sì incondizionato. Serve un tavolo con i tecnici altrimenti liberiamo da una parte e soffochiamo dall’altra».

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