Cittadella: inevitabile il ricorso al referendum

Hell (Dorfliste): «Del comitato promotore farà parte anche l’Umweltgruppe» Rigettata dal consiglio comunale la mozione contro l’Fc Alto Adige


di Massimiliano Bona


CALDARO. È scoccata, ormai, l’ora del referendum sulla cittadella. I caldaresi non dovranno andare alle urne in estate, ma con ogni probabilità in autunno, forse già a fine settembre. Il consiglio comunale ha respinto, infatti, l’altra sera la mozione nella quale la Dorfliste chiedeva di rifare i campi a Castelvecchio a vantaggio del locale Sportverein ma non per l’Fc Alto Adige con un notevole risparmio in termini di terreno da dissodare e di denaro. Come era largamente prevedibile la Volkspartei ha bocciato la mozione. «La conseguenza - spiega la capogruppo della lista civica interetnica Irene Hell - è che ci daremo da dare da subito per costituire prima un comitato referendario e, nei giorni immediatamente successivi, per raccogliere le circa 600 firme necessarie per indire una consultazione popolare». La Stella Alpina, pur essendo (quasi) certa di avere la maggioranza dei cittadini dalla sua parte, sa bene che una consultazione popolare potrebbe favorire gli altri Comuni attuamenti in lizza per avere i campi di allenamento dell’Fc Alto Adige. Ma la Dorfliste ritiene doveroso, visto che si tratta comunque di un progetto da 4,8 milioni di euro, per il quale bisognerebbe sacrificare 1,8 ettari di bosco, interpellare i residenti. «In paese - spiega la Hell - non ci sono solamente gli sportivi ma anche tutti gli altri. Il referendum, inoltre, è uno strumento importante di democrazia diretta e non un mezzo per scansare o evitare progetti scomodi. Dal nostro punto di vista avrebbe dovuto essere la giunta ad attivarsi in tal senso: se avessero prevalso i “sì” non avremmo avuto nulla da eccepire. Il primo passo di questa nostra avventura sarà la costituzione del comitato promotore, per il quale speriamo di riuscire a reclutare un numero sufficiente di cittadini».

L’Umweltgruppe. E in questa corsa al referendum la Dorfliste avrà il sostegno degli ambientalisti dell’Umweltgruppe che hanno molti dubbi: «1,8 ettari di bosco comunale da sacrificare per una società privata sono ancora troppi. La popolazione di Caldaro nel suo insieme non potrà trarre beneficio dalla struttura, che sarà utile solo ad una sezione dello Sportverein Caldaro su un totale di 16. Inoltre, il progetto richiede già in questa fase di pianificazione iniziale 4,8 milioni di euro di contributi pagati dai cittadini. Oltre a ciò, le spese di gestione e manutenzione e il possibile aumento dei costi incideranno sicuramente sulla spesa comunale. I dubbi riguardanti i parcheggi, l’aumento del traffico di transito, l’inquinamento acustico e l’inquinamento luminoso causato dai nuovi impianti d’illuminazione non sono diminuiti, anzi sono aumentati...». La sfida per la cittadella è ufficialmente iniziata.

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