Cittadella per l’Alto Adige Piace il progetto nel bosco

Trecento persone alla presentazione. Il costo è di 4,8 milioni di euro La Dorfliste: «Restano i dubbi: in forse il ricorso al referendum»


di Massimiliano Bona


CALDARO. Se non è stato un plebiscito poco ci manca. All’assemblea pubblica sulla cittadella per l’Fc Alto Adige hanno preso parte 300 persone e la stragrande maggioranza è parsa entusiasta dello studio di fattibilità dell’architetto Ralf Dejaco. Il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder ha affermato pubblicamente di ritenere Caldaro la prima scelta e il responso di venerdì sera rappresenta un indubbio passo avanti verso la progettazione esecutiva. L’unica incognita è rappresentata dall’intenzione della Dorfliste di indire un referendum popolare: martedì sera sarà presa una decisione in tal senso.

Il progetto. Sono previsti due campi nuovi, uno in erba naturale e l’altro in erba sintetica. Saranno disposti orizzontalmente e prenderanno il posto dell’attuale campo in terra. Per l’Fc Alto Adige sarà usato un ettaro di bosco e per lo Sportverein Caldaro serviranno 0,6 ettari. In più è stato previsto un campetto di allenamento destinato ad un uso pubblico. Per quest’ultimo basteranno 0.2 ettari. «L’architetto Dejaco - sottolinea l’assessore Raimund Fill - è riuscito a soddisfare le nostre aspettative. Abbiamo tenuto conto sia dell’impatto ambientale che dei finanziamenti. Grazie alle sinergie tra i due club sarà possibile garantire un utilizzo ottimale della struttura. I costi sono di 4,8 milioni, di cui 4 carico della Provincia».

Le domande. È stato Dejaco a rispondere alle domande del pubblico in sala. Il professionista brissinese ha sottolineato che tutto, costi di gestione compresi, sarà definito in una convenzione tra i due club. Un accordo a latere stabilirà anche le modalità di utilizzo della struttura. Il Comune metterà sul piatto 800 mila euro, parte dei quali erano stati accantonati per un campo sintetico. «I pochi dubbi della popolazione - sottolinea Matthias Lobis della Svp - sono legati alle perplessità della Dorfliste, unica forza del consiglio che si oppone ad un progetto poco impattante e che farà bene a tutto il paese».

La Dorfliste. «Era naturale - commenta Irene Hell - che gran parte dei presenti fosse a favore. Hanno partecipato quasi esclusivamente caldaresi legati al mondo dello sport. Gli scettici sono rimasti a casa. Mi preme sottolineare come la moderazione della serata sia stata affidata ad un assessore Svp, che si è lasciato andare a commenti inopportuni. Restano le perplessità sui costi di gestione, sul sacrificio di 2 ettari di bosco e sul milione di euro che dovrà investire il Comune di Caldaro. A breve decideremo se raccogliere o meno firme per il referendum».

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