il progetto matilde 

Cittadini stranieri: da “emergenza” a risorsa economica e sociale

È possibile spostare il dibattito pubblico dai metodi per limitare o impedire l'immigrazione straniera a quelli per amplificarne il potenziale di sviluppo? Secondo gli esperti di sviluppo regionale...



È possibile spostare il dibattito pubblico dai metodi per limitare o impedire l'immigrazione straniera a quelli per amplificarne il potenziale di sviluppo? Secondo gli esperti di sviluppo regionale di Eurac Research serve un metodo scientifico in grado di misurare l’impatto socio-economico delle migrazioni. Per elaborarlo il centro di ricerca guiderà nei prossimi anni un consorzio europeo di 25 partner nel progetto “Matilde”. Il lancio dell’iniziativa si è tenuto in questi giorni a Bolzano, alla presenza di Cécile Kyenge. L’ex ministra fa parte del comitato etico del progetto: un gruppo di esperti con il compito di verificare il rispetto delle linee guida europee nelle attività di “Matilde” che coinvolgeranno gruppi vulnerabili. «Le persone che vivono nelle aree rurali e montane stanno sperimentando lo spostamento dei servizi verso le grandi città, il declino demografico, l'invecchiamento della popolazione e un senso di abbandono da parte delle istituzioni: sono tendenze che rischiano di alimentare una disaffezione verso il governo democratico e una ostilità pericolosa verso le diversità” spiega Andrea Membretti, sociologo di Eurac Research e coordinatore scientifico del progetto. In questi territori, tuttavia, negli ultimi anni si contano numerose esperienze positive di inclusione sociale ed economica dei migranti, giunti in montagna sia per ragioni lavorative, sia come richiedenti asilo o rifugiati.













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