Cle, decisa la liquidazione e scelti i tre commissari

La revisione straordinaria della coop «ha evidenziato lo stato di crisi» La Uil: «Vanno tutelati anche i soci-dipendenti». Tra i creditori molte pmi


di Massimiliano Bona


BOLZANO. I cantieri (Lotto «C» a Casanova, una coop in viale Druso e Toggenburg) sono fermi da quasi sei mesi e per sbloccare la situazione - diventata pesante da sostenere anche per le oltre cento famiglie che hanno comprato casa - la Provincia ha disposto la liquidazione coatta amministrativa della Cle (Cooperativa lavoratori edili soc. coop) e nominato tre commissari giudiziali. Si tratta dell’avvocato Burkard Zozin, del dottor Renato Mazzoni e del dottor Massimiliano Rossi. Si è optato per questa procedura concorsuale al termine della revisione straordinaria «che ha evidenziato lo stato di crisi della cooperativa».

Il decreto, con il conferimento dell’incarico, è stato firmato da Manuela Paulmichl, responsabile dell’ufficio cooperazione della Provincia. I commissari sono al lavoro da alcune settimane e, nei limiti del loro mandato, stanno cercando di accelerare i tempi per far ripartire i lavori, almeno a Bolzano, grazie anche all’intermediazione garantita da Confcooperative e Legacoopbund. Tra impiegati e operai ci sono 30-35 lavoratori tuttora in cassa integrazione che passeranno alla «Cle Group», il consorzio di imprese trentine che conta di essere operativo (grazie ad un contratto d’affitto d’azienda) nel giro di poche settimane.

«L’attività dei commissari - spiega il dottor Massimiliano Rossi - è attualmente incentrata al passaggio dei cantieri edili di Bolzano alle cooperative affinché queste possano nel minor tempo possibile, compatibilmente con le esigenze della procedura, riprendere i lavori. Sono in corso verifiche tecniche con professionisti incaricati dalla procedura».

Per stabilire con esattezza attivo e passivo della Cle ci vorranno probabilmente ancora alcuni mesi.

«Allo stato - proseguono i commissari - non si è ancora in grado di stimare l’entità del passivo della cooperativa ed ancor meno di valutare in quale misura potranno essere soddisfatti i creditori né di determinare le ragioni della crisi».

Cle, lo ricordiamo, aveva stipulato un contratto di affitto d’azienda con Cle Group Srl «al fine di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e facilitare la prosecuzione dei cantieri».

Ma non sono solamente questi i nodi al pettine. Da un lato ci sono parecchie aziende artigianali che vantano crediti (importanti) nei confronti di Cle e dall’altro ci sono diversi soci-dipendenti che hanno investito decine di migliaia di euro (a fronte della possibilità di ottenere rendimenti superiori alla media) e che temono di non riuscire a recuperare i loro capitali. «I livelli occupazionali - spiega Maurizio D’Aurelio della Uil - dovrebbero essere garantiti grazie al nuovo Consorzio trentino, così come il trattamento di fine rapporto dei lavoratori, visto che è coperto dal fondo di garanzia. Sicuramente in questa delicata fase di transizione c’è un certo timore. Confidiamo, ad esempio, che gli ingenti crediti vantati dai soci-dipendenti vengano onorati, anche perché si tratta di somme davvero importanti. Spero anche che la liquidazione coatta amministrativa disposta dalla Provincia non ostacoli in alcun modo l’affitto del ramo d’azienda, anche perché ci sono più di cento famiglie che confidano di poter avere al più presto l’appartamento, in parte già pagato».

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