Clima e aria di S.Candido ora diventano “medicine”

Per chi è colpito dalla Mcs, sensibilità chimica multipla, pare essere il luogo ideale Conoscendo il caso di Sara Capatti il sindaco offre una settimana di soggiorno


di


SAN CANDIDO. Provate a immaginare di dover vivere perennemente in un ambiente sterile, indossando i guanti e una mascherina speciale perchè anche solo gli odori, non parliamo del contatto con altre sostanze, persone o anche con cibi non strettamente controllati, potrebbero provocarvi uno shock anafilattico dalle conseguenze sempre dolorosissime e che possono anche diventare letali. Così, da oltre una decina d’anni, è costretta a vivere Sara Capatti, trentatreenne ex parrucchiera lombarda della provincia di Bergamo, che a 21 anni ha scoperto di essere colpita da Mcs, una malattia neppure tanto rara che in italiano è chiamata sensibilità chimica multipla, per la quale il suo organismo reagisce allergicamente, per un’alterazione del Dna, a una lunghissima serie di elementi, compresi i profumi e gli odori presenti nell’aria. Una malattia che la costringe a vivere prigioniera nella sua stanza, non solo in casa, ma che lo Stato italiano, in seguito agli studi del professor Giuseppe Genovesi del Policlinico Umberto I di Roma, ha riconosciuto ufficialmente solo nel 2011, nonostante negli Usa sia nota da oltre 40 anni e altri stati europei come Svizzera, Germania ed Austria l’annoverino fra le sindromi riconosciute.

Conoscendo le esigenze delle persone affette da questa malattia, che hanno necessità di avere un ospedale sempre nelle immediate vicinanze e che possono sperare in un qualche sollievo, senza parlare di miglioramenti, solo respirando un’aria quanto più pura possibile, proprio il professor Genovesi, ricercando fra le varie località italiane, ha scoperto in San Candido e nell’Alta Pusteria in generale le condizioni ottimali per le quali gli ammalati di Mcs possono pensare di condurre un’esistenza quanto più vicina possibile alla normalità.

Così Sara Capatti ha scoperto San Candido e i reali miglioramenti che la sua aria e le sue condizioni di vita le possono offrire e così, in un certo senso in un vicendevole scambio nel segno dell’altruismo, anche San Candido ha scoperto Sara Capatti, e con lei la sua forte determinazione nel combattere la sensibilità chimica multipla, per riuscire a vivere una vita normale. Una malattia e dei miglioramenti che hanno colpito in primo luogo il sindaco del capoluogo dell’Alta Pusteria, Werner Tschurtschenthaler, che, venuto a conoscenza delle vicissitudini di Sara e delle sue necessità di soggiornare quanto più possibile a San Candido, si è subito attivato per offrire una settimana di soggiorno a lei e alla sua famiglia che la assiste continuamente. Ciò anche, evidentemente, confidando che San Candido possa diventare un punto di riferimento anche per le altre persone colpite dalla malattia, di cui si contano dei casi anche in Alto Adige. Questo visto che non sono molte le località italiane attorno ai 1200 metri di altitudine che possono offrire contemporanemante sia l’aria buona che condizioni di vita diverse da quelle della città, accanto alla presenza di un ospedale efficiente, che sia in grado di intervenire con competenza in caso di una necessità che, per l’ammalato di questa patologia, può manifestarsi in ogni momento e che, nonostante le protezioni adottate, può comunque essere del tutto imprevedibile.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

bolzano

Primo giorno al Lido: con lo "spazio giovani"

Invariate le tariffe. In funzione i due bar, resta chiuso il ristorante. A disposizione i campi di calcetto, basket, beach volley. Andriollo: «C’è un cambio generazionale anche tra gli utenti» (foto DLife)


antonella mattioli

Attualità