Code e incidenti, caos in A22  

Lo stop del Tirolo ha mandato in tilt la circolazione. Schianto dopo Egna, gravissimo autista di 45 anni 


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Forse un attimo di disattenzione in quello stressante incolonnamento “tiramolla” che anche ieri è andato in scena sull’A22. Chissà. Sarà la polizia stradale ha chiarire le cause del pauroso incidente avvenuto ieri, attorno alle 16, sulla corsia nord dell’autostrada, tra San Michele ed Egna. Un furgone frigo guidato da un quarantacinquenne straniero residente a Bolzano ha tamponato un autoarticolato, infilandosi letteralmente sotto il semirimorchio. L’autista, che ha riportato ferite gravissime, è stato estratto dai vigili del fuoco (sul posto i volontari di Egna e quelli di San Michele) e affidato alle cure del medico rianimatore e dell’infermiere, arrivati in autostrada con l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites e coadiuvati dai volontari della Croce Bianca Bassa Atesina. Il ferito è stato pi trasferito in condizioni gravissime al San Maurizio di Bolzano. La corsia è rimasta chiusa al traffico per oltre un’ora e mezza, aggiungendo disagi ai disagi.

Sembra una maledizione. La maledizione del traffico: le scelte fatte in Austria, si ripercuotono sull’Alto Adige e, ad andarci di mezzo, è soprattutto la viabilità di Bolzano. Accade periodicamente, accade spesso, è accaduto anche ieri. A scatenare il caos in città è stato il blocco al traffico dei tir in Austria e Germania che, in vigore nella giornata di mercoledì, ha avuto i suoi devastanti effetti sin dalla mattinata di ieri. Un vero e proprio fiume di autoarticolati e autotreni si sono riversati sull’autostrada del Brennero, diretti a nord, in uno dei sempre più frequenti esodi biblici che seguono le decisioni prese dall’autorità d’Oltralpe. Una lunga colonna di “bisonti” che, in breve, ha raggiunto i 70 chilometri di lunghezza, da poco sopra Egna, su per giù all’altezza di Laimburg, fino alla barriera del Brennero. Ed è proprio nel punto in cui l’incolonnamento finiva (o iniziava, a seconda dei punti di vista) che va cercata la causa dei disagi al traffico cittadino. L’Autobrennero, infatti, è stata assai poco precisa nel fornire informazioni agli automobilisti sui tabelloni elettronici e così, la maggior parte di loro, ignorando l’entità “dei rallentamenti di mezzi pesanti tra Egna e Vipiteno”, arrivati proprio ad Egna e non rilevando particolari disagi, hanno proseguito, finendo in trappola qualche chilometro più a nord. E numerosi di loro hanno contattato la nostra redazione per protestare, furiosi: sarebbe bastata un’indicazione un po’ più precisa o anche l’invito, rivolto a chi era diretto a Bolzano, ad uscire al casello di Egna-Ora e si sarebbero risparmiati una mattinata in auto, per percorrere solo una manciata di chilometri. Precauzione che, tra l’altro, avrebbe evitato gli ingorghi che hanno tenuto sotto assedio la zona industriale del capoluogo e, di riflesso, anche gran parte della parte sud della città. Perché, dopo aver viaggiato a passo di lumaca fino al casello di Bolzano sud, a centinaia di automobilisti e camionisti non è parso vero di poter abbandonare l’autostrada e cercare vie alternative (la statale) per proseguire verso nord. Risultato: il delirio in zona industriale. In tilt il traffico in via Galilei, galleria del Virgolo, via Innsbruck e tutte le vie limitrofe come via Avogadro, via Lancia. I disagi si sono protratti per tutta la giornata e hanno costretto agli straordinari la polizia municipale che, per cercare di rendere più fluido il traffico, ha fatto mettere “in lampeggio” il semaforo di Cardano. La situazione è migliorata solo nel tardo pomeriggio, quando il traffico pesante in A22 ha ripreso a muoversi (durante il giorno era tutto bloccato, tanto che molti autisti erano scesi dai propri mezzi per chiacchierare con i colleghi) e anche la rete viaria della zona industriale di Bolzano è tornata ad essere fruibile. A protestare contro i blocchi è anche Ivh.apa Confartigianato Imprese, che spiega come «l’ampliamento del divieto di transito settoriale ha ottenuto vasto consenso nel Consiglio regionale del Tirolo. Qualora anche la Commissione UE dovesse appoggiare la manovra, a rimetterci sarebbero non solo i trasportatori di merci altoatesini, bensì tutti gli operatori economici della nostra provincia. Il pacchetto prevede infatti un ampliamento del divieto di transito settoriale ai comparti del legno, del metallo, dei macchinari e degli impianti».

«Questa misura unilaterale rischia di pesare ancora una volta sulla popolazione altoatesina, che dovrebbe fare i conti con un aumento del traffico lungo l’autostrada – ha affermato il presidente dei Trasportatori di merci lvh.apa Elmar Morandell – . Qualora le merci non venissero più esportate dall’Alto Adige o non potessero più venire consegnate nella nostra provincia, la business location chiamata Alto Adige diventerebbe poco interessante per numerose aziende. L’ondata di proibizionismo portata dal governo del Tirolo sarà ideale per determinare delle lunghe code in tutto il Land. Che a soffrire maggiormente di questa situazione sia la popolazione residente lungo l’asse del Brennero pare proprio venir messo in secondo piano».













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