Come si fa lo «Spid» Identità digitale: le istruzioni per l’uso 

Gli esperti dell’Upad: «Usate l’applicazione delle Poste» Per chi non riesce ad ottenerlo da solo, corsi e sportelli


di Davide Pasquali


BOLZANO. Sistema pubblico di identità digitale o Spid. Non tutti hanno compreso di cosa si tratti, pochi sono in grado di procurarselo da soli. E allora, fra gli altri, l’Upad si è attrezzata fornendo corsi e sportelli per aiutare la cittadinanza a dotarsi di questo strumento, che sta diventando necessario per dialogare con la pubblica amministrazione. Primo consiglio: servirsi della «App» di Poste Italiane, l’unico degli otto provider accreditati a vantare uno sportello sul territorio altoatesino (oltre a quello, “settoriale” però, della Camera di Commercio).

Le porte aperte. Ieri all’Upad si è tenuta la giornata delle porte aperte, ma questo è solo l’inizio. Perché il gap fra quanto pretende la digitalizzazione dell’amministrazione pubblica e il know how digitale della popolazione, specie adulta e anziana, è ancora ampio. Come spiega il docente Upad Aaron Damian, «la prima cosa che consigliamo è di utilizzare in particolare uno degli otto provider accreditati dallo Stato, ossia Poste Italiane; lo facciamo per due motivi. Primo: ci si può servire degli sportelli di servizio delle Poste: nel caso ci siano problemi si va direttamente in Posta; secondo: perché ha una buona applicazione per smartphone. Una volta registrati e una volta generato lo Spid, si può inserire nome utente e password nell’app, si attiva un Pin di 8 cifre e solo con quello, da quel momento in avanti, quando si cerca di accedere allo Spid non bisogna più ricordarsi la password ma basta il Pin. Attraverso un codice QR, che si inquadra con la fotocamera dello smartphone, si accede direttamente al sito».

La procedura. Per generare lo Spid, arrivati sul sito o sull’App PosteId, si seleziona la voce che più o meno recita: se non possedete altri strumenti per creare lo Spid (carta servizi attivata o vecchio accredito e-Gov) qui si parte da zero. Vengono richiesti dati anagrafici e codice fiscale. Dopo il codice fiscale, l’app chiede l’indirizzo email. Motivo per cui bisogna avere a portata di mano uno smartphone con accesso mail oppure un telefono cellulare e un computer con accesso mail. L’indirizzo email viene inserito due volte. Via email viene spedito un codice di conferma a sei cifre. Una volta inserito quello, viene chiesto di confermare anche il numero di cellulare. «In questo modo stiamo facendo diventare certificati sia l’email che il cellulare». Stessa cosa dunque per il numero di cellulare: arriva un sms, si inserisce il codice a sei cifre e così anche il telefono è confermato. Dopodiché, l’applicazione chiede di creare una password personale «che ci servirà per fare tutto quello che è relativo allo Spid. Deve essere minimo di 8 massimo di 16 caratteri, con maiuscole minuscole e caratteri speciali. Una volta scelta la password, viene richiesto o di attivare subito lo Spid o di farlo recandosi in Posta per la procedura di identificazione e registrazione. Scanner o Poste. Chi è in grado di farlo e possiede uno scanner può spedire in fronte/retro il proprio documento di identità; gli altri devono recarsi in Posta. Il consiglio è di farlo assolutamente all’ufficio postale: «Alla Posta sono attrezzati e veloci». Si arriva insomma alla Posta con tutto fatto tranne l’ultimo passaggio, quello «fisico». Eseguita la scansione e compilati i campi con i dati anagrafici si deve inserire l’indirizzo di domicilio. Alla fine, ultimo passo, l’app chiede di accettare regolamento, privacy ecc. «Consigliamo di accettare solo le prime due richieste e non le altre, riguardo le comunicazioni promozionali». Infine si inserisce la password e si ottiene conferma via email che tutto è andato a buon fine. Se manca la scansione, si hanno trenta giorni di tempo per recarsi in Posta. «Esiste anche la possibilità di attivazione sempre tramite Poste direttamente a casa, ma quella è a pagamento. Viene qualcuno a casa e verifica la nostra identità. Alle Poste è questione di mettersi in fila; nel momento in cui si arriva allo sportello, in meno di 5 minuti hanno fatto. Si consegna il documento, meglio avere anche la mail con sé, o attraverso lo smartphone o stampata, loro scansionano il documento e attivano lo Spid». Esistono altri provider e altre modalità, per esempio attraverso webcam sul pc, ma per gli utenti non esperti o poco esperti l’opzione Poste rimane, a detta degli esperti dell’Upad, la migliore.













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