Commercianti del Centro: «Basta immobilismo»
Un gruppo di esercenti si “autoconvoca”: «Troppe cose che non funzionano» Oberrauch, von Bosio, Buratti, Eccel: elaboriamo proposte da portare in Comune
BOLZANO. «Bussiamo alle porte dei negozi e le risposte alla domanda "il centro storico come va?. Beh, sono sempre le stesse: non va proprio bene, troppe biciclette e ovunque, sporcizia, bidoni, musica che non è musica ma è rumore...».
Chi risponde così è chi fa commercio tra ponte Talvera e piazza Municipio, nella noce antica di Bolzano. Chi bussa non avrebbe una stretta necessità di farlo. Perché appartengono quasi tutti alle famiglie storiche dei Portici o giù di lì, via Argentieri, Streiter, Museo. Si chiamano - tra gli altri - Oberrauch, von Bosio, Buratti, Eccel. Di vecchia e nuova generazione. Padri e figli. Impegnati, e sono almeno una sessantina di aziende commerciali, a tentare di "creare rete", come si dice. Di dare una scossa. Di radunare nuove forze per rivendicare la necessità di fermare il declino.
«Nessuna polemica con l'Azienda di soggiorno - dice Roland Buratti che col figlio Simon partecipa alla campagna - ma l'idea sarebbe quella di responsabilizzare i tanti che vedono che alcune cose non vanno e non fanno nulla per migliorarle».
Qualcun’altro dice invece che sì, le istituzioni si girano dall'altra parte, in tanti casi.
O non vedono quello che dovrebbero vedere.
O guardano solo su Piazza Walther.
E il resto sta in ombra e al freddo.
Si tratta di una chiamata alle armi? Per ora solo alla mobilitazione. Per via di un pericolo di fondo ma che sembra assai percepito: il centro che rischia la decadenza. Piccoli segnali ma costanti, come una goccia cinese.
Dalle bici che soffocano via Leonardo da Vinci alle trombe di strada che ossessionano i gestori, alla raccolta rifiuti guardata con apprensione e anche alla nuova presenza migratoria in via Grappoli.
Il gruppo dei promotori di questa "action", più o meno gli stessi della cordata anti Benko nella sua ultima versione progettuale, gira con un invito e un logo: "Bzheartbeat" che sta per battito di Bolzano. E una data: troviamoci tutti al Museion la settimana prossima (per la precisione mercoledì 19 ottobre alle ore 19.30).
La ragione: elaborare una serie di proposte per il rilancio del centro storico sotto attacco dal degrado. L'idea: stilare un manifesto di proposte concrete. Punti da sottoporre al Comune. Che è visto bene da alcuni, benino dai più e malino da una agguerrita minoranza di scontenti.
«Tutto è nato - racconta Carmen Allneider che segue l'organizzazione dell'evento - dall'insofferenza e anche dall'entusiasmo di alcuni giovani appartenenti ad alcune famiglie commerciali tradizionali. Volevano dare una scossa. Capire se era possibile fare qualcosa di più che stare fermi ad aspettare o seguire i canali consueti». I giovani hanno coinvolto i padri e anche i nonni.
E così gli Eccel e gli Oberrauch hanno condiviso questo tentativo di mettersi insieme, radunare le proteste ma, infine, elaborare anche le proposte.
«Mi sembra che non sia stata coinvolta l'Azienda di soggiorno - dice Richard Franchi, dopo aver ricevuto anch'egli l'invito per la serata al Museion di mercoledì sera - e questo è singolare. Naturalmente ci sono problemi in città. Come i rifiuti o la musica per strada. O le bici. Ma vorrei capire cosa si può fare di più di quello che già facciamo».
È quello che vogliono scoprire i promotori. Innanzitutto vedere quanti saranno presenti al "raduno" del Museion. E in quali condizioni d'animo. Una volta contati gli aderenti, si potrà - dicono - dare forza alle rivendicazioni. Evidente comunque, anche se per ora sottotraccia, la freddezza nei confronti del Comune e dell'Azienda. E la voglia, per questa prima fase, di fare da soli e vedere cosa succede. «Ma c'è il rischio - aggiunge Franchi- che i Portici siano sottorappresentati. Sono tanti i negozi dei grandi marchi che non hanno qui i "padroni" ma dipendono dalle centrali operative a Milano o a Venezia». In ogni caso il dado è tratto. Al Museion si vedrà se la mobilitazione ha funzionato. E se potrà partire la protesta. E la proposta.