Commercio, altre chiusure in arrivo in via Torino

A fine mese cesserà l’attività lo storico marchio Cioè: commesse senza lavoro Bonaldi lancia l’allarme: «Ogni mille metri in un megastore chiudono sei negozi»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Non si ferma l’emorragia di negozi di via Torino. Il 30 marzo chiude anche “Cioè”. Lo store dell’abbigliamento uomo-donna annuncia la vendita di liquidazione ed il fuoritutto con sconti dal 50 all’80%. Due commesse dovranno trovarsi un altro lavoro: «Sappiamo che il momento per il settore è molto difficile ma non ce l’aspettavamo». Un addio che arriva a pochi mesi da quello de “La Casalinga” - sbarrata da novembre dopo 78 anni di onorato servizio alla città ed a tutto il quartiere - e dopo la spugna gettata dal negozio "ex Zanella" che vendeva tutto a pochi euro, che resta a tutt’oggi sfitto e con le serrande tristemente abbassate. Una situazionepreoccupante che vede oscurato da tempo immemore, ad una manciata di metri, anche “Cento Vetrine” sul quale campeggia un laconico “affittasi”. Ma che succede? Tutta colpa del Twenty? Elena Bonaldi presidente del centro commerciale naturale “For You” (oltre cento negozi tra via Milano, via Torino, via Dalmazia, piazza Matteotti e via Palermo) non lo nomina mai direttamente ma fa capire il suo pensiero: «La verità è che qui abbiamo bisogno di una mano. La Provincia deve sostenere i negozi ed i quartieri che sono in sofferenza. E qui soffriamo noi e mi dicono che stia soffrendo anche Don Bosco. Ma era logico che sarebbe successo. Le statistiche e la matematica che è una scienza esatta ci dicono che ogni mille metri di centro commerciale che aprono, chiudono sei negozi. Ed è quello che sta succedendo. E come se non bastasse la città si prepara ad aprire le braccia al megastore di Benko mentre in troppi non hanno ancora capito che il gruppo Aspiag-Despar si sta organizzando per realizzare in Zona un altro colosso». Diego Andolfato, direttore sviluppo del gruppo Aspiag, all'indomani del pronunciamento favorevole del Tar che ha annullato sette provvedimenti adottati dal Comune contro il megastore che si vorrebbe realizzare in via Buozzi, a fianco dell'Interspar, ha proposto all'amministrazione di trattare, per trovare un compromesso che vada bene ad entrambi. In sostanza si potrebbero rivedere le dimensioni del complesso: Aspiag ha licenze per 60 mila quadrati, 2500 posti auto ed è previsto un investimento da 100 milioni di euro. «Non so - continua Bonaldi - se qualcuno si sta rendendo conto di che impatto avranno questi nuovi e probabili centri commerciali sulla nostra città». Via Torino - che per metà è vivace - ma che per l’altra metà è deserta e poco invitante ci fa capire cosa potrebbe succedere. Ma secondo lei potrebbero rilevare le attività chiuse i cinesi che già hanno in mano gran parte della strada? «Non lo so, non ho notizie in questo senso». Allora, trenta, quaranta, cinquant'anni fa quelle vie e quei quartieri si chiamavano "Shanghai". C'era chi li riconosceva così, parlandone dal centro, massimo da Piazza Mazzini e Corso Libertà e chi invece li viveva con l'orgoglio di una comunità che si stava sviluppando. Dalle zone operaie create dal fascismo si stava formando la nuova, piccola borghesia urbana. Via Torino era detta "Shanghai"... allora che di cinesi nemmeno l'ombra e adesso che la via è tutto un supermercato cinese nessuno più la chiama così. La presidente del “For You” non pensa solo al commercio ma anche alla svalutazione generale della via e del suo patrimonio immobiliare. «Prendiamo le case di via Torino. Se anni fa costavano tot perchè la via era vivace, offriva servizi e godeva di una serie di esercizi aperti... oggi non possiamo dire che sia più così. Il risultato è che il valore delle case rischia di scendere e non siamo disposti a stare a guardare. Per questo torno a sollevare la questione ed a chiedere - con forza - un aiuto alla Provincia».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

Attualità