Commesse vessate, allertati i sindacati

La gerente di un piccolo punto vendita del Twenty ha appeso dietro la cassa un ordine di servizio con minacce e parolacce


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Non bisogna certo essere degli esperti di diritto del lavoro per intuire che la gerente di uno dei negozi del Twenty (lo store in questione ha poche dipendenti, tutte giovanissime), pur avendo (forse) una parte di ragione rischia una causa per mobbing. Nei giorni scorsi, stanca di richiamare le lavoratrici con le buone maniere, ha lasciato loro un foglio formato A4 dietro la cassa con minacce e parolacce. Alle commesse viene rimproverato il mancato rispetto degli orari, la pratica di scambiarsi i turni senza avvisare, l’incapacità di memorizzare quantità e codici, oltre all’abitudine di compilare i corrispettivi prima della chiusura, forse per andare a casa il prima possibile.

La gerente contesta anche l’approccio al lavoro. Non mi interessa - questo è il senso delle sue parole, davvero molto dure - se fate tardi la sera, se siete stanche o avete poca voglia: quando siete in negozio mettetevi, se serve, un chilo di fondotinta e sorridete sempre ai clienti. Nel foglio, formato A4, è contenuta anche una sottile minaccia: «sto ancora valutando» se avvisare la responsabile della catena. Come dire: se tenere al vostro posto è meglio non sgarrare.

Le commesse, che guadagnano mille euro al mese, e fanno (quasi) tutte le domeniche, pur avendo un contratto a termine, hanno preso il coraggio a due mani e si sono rivolte (con l’aiuto delle mamme) ai sindacati. Per capire quali sono i loro diritti e fino a dove può spingersi la gerente per far rispettare le regole. Non indichiamo il nome del negozio, perché la vicenda potrebbe avere sviluppi giudiziari. Naturalmente c’è da sperare che nella maggior parte dei negozi dei megastore bolzanini le cose vadano diversamente, ma di sicuro sullo sciopero già programmato per fine maggio questi toni e questi modi avranno sicuramente il loro peso. Per mille euro - questo è il senso della protesta - non si possono accettare gli insulti e abbassare la testa.

Nei prossimi giorni i sindacati organizzeranno un incontro con tutti i dipendenti del megastore per illustrare loro diritti e doveri. In questi primi mesi, ad esempio, pare ci sia stato un uso distorto dei voucher, almeno da parte di alcune catene. Altre, invece, hanno fatto firmare contratti in deroga rispetto a quello nazionale. Un «Far West» normativo, al quale bisogna cercare di porre rimedio. Senza dimenticare, peraltro, che i megastore cittadini offrono comunque sempre centinaia di posti di lavoro. E molti non possono permettersi di rinunciare allo stipendio.

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