La seduta a Bolzano 

Commissione dei Sei Si pensa già al dopo

Bolzano. La Commissione dei Sei si è riunita ieri mattina a Bolzano in via eccezionale, in coincidenza con la Giornata dell’Autonomia. E in coincidenza con il giuramento del governo Conte, nato dal...



Bolzano. La Commissione dei Sei si è riunita ieri mattina a Bolzano in via eccezionale, in coincidenza con la Giornata dell’Autonomia. E in coincidenza con il giuramento del governo Conte, nato dal patto tra Pd e M5S. «Continuiamo a lavorare, perché siamo ancora in carica», è stato il commento a fine seduta di Filippo Maturi, il presidente. Ma su questo tema la commissione ha discusso, prima di decidere di aggiornarsi a una successiva seduta (non fissata). Al tavolo ieri Maturi, Michl Ebner, Meinhard Durnwalder, Manfred Schullian e Carlo Vettori. Assente per impegni a Roma Antonio Lampis. E non c’è ancora una risposta del presidente Kompatscher alla richiesta di incontro. È probabile che il nuovo governo decida di sostituire i componenti di nomina statale (Maturi, Ebner e Lampis). Maturi, deputato della Lega, ha proposto a tutti i colleghi, anche di nomina provinciale e regionale, di presentare le dimissioni, visto che si è insediato il nuovo governo. La proposta è però caduta. Maturi riferisce allora, a seduta conclusa: «È prassi che il ministro spedisca a consiglio regionale e provinciale una lettera, comunicando le proprie nomine. I due consigli, essendo organismi collegiali, dovranno rispondere procedendo a un nuovo voto sui propri rappresentanti». In questo modo forse il posto oggi di Carlo Vettori (Lega), eletto dal consiglio provinciale, potrebbe andare allo stesso Maturi. Su questa procedura non c’è però una visione univoca. Così Magnago: «No, direi che non si dovrà andare a un nuovo voto sui componenti locali». La paritetica ha dato ieri parere favorevole alla proposta di norma di attuazione sul conseguimento dell'attestato di bilinguismo (più opzioni attraverso i percorsi di studio). Il deposito e rilascio delle certificazioni di appartenenza linguistica sarebbe possibile poi non solo in Tribunale, ma anche in via digitale o presso il Giudice di Pace. Mancano i pareri dei ministeri.















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