Comprensori: indennità per 761 mila euro

Ecco quanto costano ogni anno i 35 politici nelle giunte dei sette enti territoriali


Orfeo Donatini


BOLZANO. Non ci sono solo la giunta provinciale o i maggiori Comuni nel mirino di quanti criticano i cosiddetti costi della politica. In Alto Adige sono infatti operanti anche sette comunità comprensoriali: e ogni anno per le altrettante giunte si spendono ben 761 mila euro. La struttura amministrativa intermedia - fra "mamma" Provincia e i Comuni - può contare infatti su ben sette enti territoriali con tanto di presidenti, assessori e consiglieri scelti per cooptazione dai vari Comuni che vi appartengono con il risultato, ad esempio, che molti dei presidenti sono pure sindaci e ovviamente cumulano le diverse indennità. E le assemblee - in proporzione alla popolazione residente - vanno dal massimo di 35 consiglieri come il Burgraviato a Merano al minimo dei 7 membri per quella dell'Alta Val d'Isarco a Vipiteno. E così anche i componenti delle relative giunte vanno dai 7 meranesi ai 3 vipitenesi. Esclusa l'area del capoluogo dove il Comune di Bolzano gestisce direttamente con le proprie società funzionali «Assb» e «Seab» tutti i servizi sociali e ambientali, le sette Comunità comprensoriali principalmente si occupano di garantire analoghi servizi nel resto del territorio provinciale. Nella stragrande maggioranza dei casi per altro si tratta di servizi anche ben gestiti e coordinati in tutte le valli con un ottimo tasso di gradimento da parte degli utenti. Tuttavia resta evidentemente il costo della "macchina" politica che emerge in tutta la sua potenza considerando soltanto la somma complessiva lorda che all'anno viene spesa per indennità di presidenti e assessori: ben 761.462 euro nello scorso 2011. Un capitolo poi di attualità in questi giorni quando il capitolo è stato affrontato anche a livello nazionale, è poi quello legato alle autovetture a disposizione dei sette enti intermedi: in tutto qualcosa come 284 veicoli. Non si tratta evidentemente di autoblù. In gran parte si tratta infatti di auto di servizio per garantire la possibilità di raggiungere tutti gli utenti sparsi sul territorio. Anche se non mancano molte vetture di cilindrata piuttosto elevata: 10 a Salto Sciliar, 8 nel Burgraviato e 7 in Oltradige Bassa Atesina con cilindrata maggiore o uguale a 1900 cc, tanto per citare i casi più affollati di potenti berline. Ma c'è anche il caso della Wipptal dove - sempre stando ai dati pubblicati del censimento permanente delle auto di servizio della pubblica amministrazione da parte di Palazzo Chigi - c'è una sola potente berlina ma è catalogata come "servizio con autista", forse per il presidente Armin Holzer. Sempre in tema di autoblù e grigie c'è anche un altro dato piuttosto singolare che balza agli occhi scorrendo le statistiche governative: se la grande Pusteria non va oltre gli 8 mezzi a disposizione, sono invece ben 71 quelli di cui dispone l'Oltradige Bassa Atesina e 64 quelli di Salto Sciliar; ma solo 27 quelli per l'altra grande comunità comprensoriale qual è quella del Burgraviato. L'interrogativo che per primo emerge a questo punto è: sono scadenti i servizi in Pusteria e strepitosi quelli in Oltradige Bassa Atesina quanto a raggiungibilità degli utenti? Il vero tema che anche l'Autonomia altoatesina dovrà prima o poi affrontare è quello legato tuttavia al progressivo quanto inevitabile avanzare delle liberalizzazioni anche dei servizi che il governo Monti vuole attuare su tutto il territorio: se infatti raccolta rifiuti, pasti a domicilio, assistenza e quant'altro - tanto per fare degli esempi - dovranno essere appaltati con gara ai privati, che senso avrà tenere in vita strutture amministrative come le comunità comprensoriali che non hanno dei costi propriamente marginali solo per la loro diretta gestione? Sarà sicuramente un tema "chiave" che si aggiungerà al dibattito in corso sull'obiettivo "autonomia integrale" che verrà rilanciato anche dal prossimo congresso della Volkspartei.

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