Comprensorio pusterese, l’obiettivo è l’integrazione

Per il 2013 la Comunità di valle punta molto sulle iniziative in favore dei migranti La scelta alla luce del fatto che aumenta la percentuale degli immigrati “stabili”


di Aldo De Pellegrin


BRUNICO. Uno dei temi a cui nel 2013 la Comunità comprensoriale della val Pusteria dedicherà particolare attenzione, sostenendo sia i progetti già in essere che quelli in via di elaborazione, sarà quello dell’integrazione dei lavoratori e dei migranti stranieri sul territorio locale. L’impegno e la necessità di agire oltre a quello che già si sta facendo e che è già stato fatto, nasce secondo il presidente Roland Griessmair dalla constatazione, non solo puramente numerica, che ormai in ben 6 dei 25 comuni raggruppati nella comunità comprensoriale, gli abitanti di nazionalità diversa da quella italiana hanno superato la soglia, considerata di attenzione al problema, del 5% della popolazione residente. Nel dettaglio di questa percentuale si nota anche che di questo 5% il 60% è rappresentato da cittadini provenienti dall’Unione europea mentre il 40% è rappresentanto da cittadini non Eu.

Andando però al di là dei numeri, sostiene Griessmair, è comunque necessario dedicare maggior impegno alla conoscenza e all’integrazione reciproca, per evitare da una parte di snaturare le caratteristiche locali e dall’altra la creazione di “isole” o compartimenti stagni all’interno della comunità che significherebbe tutto il contrario dell’integrazione. Per questo, con le associazioni già operanti sul territorio, sarà necessario intensificare il lavoro e l’opera di conoscenza reciproca, soprattutto con quella parte di nuovi cittadini che sono giunti in Pusteria con l’intenzione e la volontà di farne la propria residenza stabile. In quest’ottica esistono già delle strutture, come il centro di consulenza e informazione InPut a Brunico o la consulta per migranti a Valdaora e, con essa, anche la consulta comprensoriale per i migranti, che hanno avviato iniziative spesso all’avanguardia, come lo studio sulle motivazioni che spingono uno straniero alla scelta di un comune anzichè un altro per fissarvi la residenza, che non sono sempre e solo casa o lavoro o quelle che avvicinano le persone straniere all’apprendimento della lingua, tedesco o italiano, o della cucina. Ma su questo terreno è necessario fare di più e meglio al fine di superare le barriere che resistono tuttora.

L’impegno 2013 della Comunità sarà volto proprio a questo fine, sostenendo o promuovendo essa stessa nuove o rinnovate iniziative di integrazione reciproca fra i vari gruppi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità