Comunali, Urzì dice no a Biancofiore

Il consigliere provinciale: «Non sarò il candidato sindaco». Lo strappo di Lillo: «La decisione non spetta a Michaela»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Nel centrodestra la trattativa per le elezioni comunali è subito in salita. Michaela Biancofiore incassa un doppio schiaffo alla sua proposta di Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) come candidato sindaco per Bolzano. Arriva il no dello stesso Urzì e la presa di distanza di Enrico Lillo, coordinatore regionale di Forza Italia. I rapporti tra la deputata e Lillo sono scesi sotto zero. La nomina di Lillo era stata caldeggiata con Berlusconi da Michaela Biancofiore, ma la spaccatura, arrivata subito dopo, non sembra sanabile e ora Lillo fa sapere che le decisioni sulle candidature non spettano a Michaela Biancofiore. Quello di Lillo è anche un azzardo: tirerà le fila delle comunali chi riceverà da Forza Italia nazionale la delega sul simbolo. Finora questa persona si è sempre chiamata Biancofiore.

Intanto la confusione in casa Forza Italia provoca i primi effetti. Alcuni professionisti, nuovi alla politica, contattati per le comunali si stanno sfilando. Michaela Biancofiore, oltre a lanciare la proposta di Urzì, ha ipotizzato una sorta di alleanza d’emergenza con il Pd «per non consegnare la poltrona di sindaco alla Svp».

Il no di Urzì. Alessandro Urzì si tira fuori senza lasciare margini di ripensamenti. Resterà in consiglio provinciale ad assolvere al ruolo di «unico consigliere di centrodestra rimasto». Ringrazia Michaela Biancofiore «per la gentile considerazione» ed elenca le ragioni della sua indisponibilità: «L'Alto Adige ha bisogno di uno scatto d'orgoglio e soprattutto di costruire nei comuni, così come in Provincia, una alternativa al sistema di interessi e potere costruito dal Pd, non una rincorsa sul modello Artioli di uno spazio ad una tavola già apparecchiata. Non sono chiaramente disponibile ad una candidatura a sindaco di Bolzano, perché Bolzano merita di guardare oltre, secondo un modello di rinnovamento che intendo con tutte le mie forze sostenere. La sinistra che giocherà la sua solita partita, con i soliti attori, per conservare i propri interessi è quanto di più lontano ci sia dal mio modello di politica al servizio della mia comunità. Un modello alternativo si costruisce solo avendo coraggio. Da settembre ci si è ripromessi con i colleghi di tutta l'area di intraprendere a tappe forzate questo cammino, e l'Alto Adige nel cuore avverte il peso di questa responsabilità».

Lo strappo di Lillo. Michaela Biancofiore verrà ascoltata, fa sapere Lillo, ma «non ha alcun titolo sul territorio per decidere o consigliare quale possa essere il candidato sindaco di Bolzano». Queste decisioni «sono di competenza della dirigenza locale. Questo per essere chiari con tutti ed aggiungo che le proposte per le candidature alle amministrative saranno assunte dagli organi costituiti, previsti dallo statuto di Forza Italia, dopo apposita discussione interna e in accordo con gli alleati di coalizione qualora questo sia possibile». C’è anche il «netto distacco» dalle parole della deputata sulla autonomia speciale «vetusta».

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