Comune, dipendenti sempre più vecchi

L’81% ha più di 40 anni, il 32% più di 50. Solo 22 gli “under 30”. Gallo: un problema per i lavori usuranti


di Davide Pasquali


BOLZANO. Un municipio con personale sempre più vecchio. Su un totale di poco più di mille dipendenti totali, a fronte di soli 22 giovani under 30, gli over 40 sono 863, gli over 50 sono invece 340. In termini relativi, l’81% dei comunali ha più di 40 anni, il 32% più di 50. L’età media è di 45 anni.

«Siamo un Comune che incomincia ad essere maturo», ammette l’assessore al Personale, Luigi Gallo. «Un Comune con competenza ed esperienza alle spalle... Ma questo dell’elevata età media è anche un problema che, oggettivamente, nei prossimi anni ci sarà. Problema forse è una parola grossa, ma le nuove norme sicuramente non aiutano l’afflusso di giovani nella pubblica amministrazione. Se mettiamo le nuove norme sulle pensioni da un lato, e i blocchi delle assunzioni imposti dal patto di stabilità e i tagli dall’altra, è ovvio che in futuro la pubblica amministrazione non riuscirà a creare molti posti di lavoro».

Se questo sia un bene o un male, «lo lascio giudicare ai cittadini». Secondo Gallo, però, «è un male, perché una pubblica amministrazione deve essere anche un datore di lavoro, deve avere anche un suo ruolo economico nella società». C’è da chiedersi, prosegue, «cosa sarebbe successo, nella nostra società altoatesina, se non ci fosse stata una buona amministrazione pubblica, che in questi anni ha continuato, con parsimonia, ad offrire posti di lavoro. Forse avremmo avuto un tasso di disoccupazione molto più alto, visto che il settore privato, in questi anni, purtroppo ha offerto poco niente». L’assessore comunale Luigi Gallo teme che «questi tagli e queste politiche di riduzione e di contenimento della spesa non siano da un punto di vista sociale, ma anche economico, molto lungimiranti».

La cartina di tornasole di cosa stia succedendo in questi ultimi anni è il dato sui dipendenti con meno di 30 anni: sono soltanto 22, ovverossia il 2,06%, esattamente quanti gli over 60, parimenti soltanto 22. Fra i 30 e 39 anni i dipendenti comunali sono invece 179, ma salgono addirittura a 523 fra i 40 e 49 anni (pari al 49,1%) e a 318 dai 50 ai 59 anni (pari al 29,9%).

Non è questione estetica, di facciata, per avere dipendenti giovani, belli e aitanti. «Ci sono problemi - spiega Gallo - soprattutto nei profili professionali più logoranti. Giardinieri, addetti alle pulizie, inservienti delle scuole materne, ma anche gli stessi vigili urbani. Perché andare in strada a dirigere il traffico a 65 anni non è il massimo della vita. Per carità, nessuno lavora in miniera, però pensiamo ad esempio agli addetti alle scuole materne, agli inservienti addetti alle pulizie. C’è gente che a una certa età, con il lavoro che fa, comincia ad avere problemi di salute, malattie professionali... E diventa poi molto difficile ricollocarli in altri profili, dove possano continuare a lavorare. È un problema che ormai si incomincia a porre».

Il numero totale dei dipendenti comunali, ormai dal 2005, è costante. Oggi siamo a quota 1.064. Il patto di stabilità impone di non aumentare il personale. Ergo, bisogna utilizzare al meglio chi c’è. Esiste però un problema concreto: sempre più servizi da erogare al pubblico, in tempi sempre più rapidi, da parte di personale che, volente o nolente, è sempre più anziano. Un modo per supplire alla mancanza di personale sarà l’informatizzazione spinta - si parla di un’amministrazione paperless, ovvero senza carta - che permetterà di liberare risorse da destinare ad altri settori. Ovviamente, sarebbe molto più semplice attuare una simile rivoluzione tecnologica con un personale giovane, neo dipomato o neo laureato, formato da nativi digitali, ossia da chi ha dimestichezza con le nuove tecnologie fin dall’infanzia. Ma non sarà così e ora il Comune dovrà vincere la scommessa: correre ai ripari, puntando tutto su formazione e aggiornamento del personale.

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