Comune, oggi il giorno della verità sull’Imi

Riunione di maggioranza con tanti mal di pancia. Ad Aew si chiederanno altri 6 milioni di dividendi


di Alan Conti


BOLZANO. Oggi sull’Imi si vanno a vedere le carte. Stop alle congetture e alle possibili declinazioni delle modifiche provinciali alla Omnibus. Nella seduta di maggioranza del Comune, infatti, il sindaco Luigi Spagnolli riferirà ai colleghi di governo quanto emerso dal vertice tecnico con i responsabili di bilancio. Fuma ancora, infatti, la decisione di palazzo Widmann di parificare le aliquote per gli affitti canone libero o concordato (che Bolzano voleva differenti, rispettivamente a 0,9% e 1%). Senza contare che il beau geste dell’esenzione alle Onlus che da qualche parte dovrà pur rientrare. Le braci covano sotto la cenere e tutti i partiti si stanno posizionando su una tavola dalla coperta indiscutibilmente corta. L’Svp, per esempio, ha già annunciato di votare a favore della delibera, anche se qualcuno potrebbe smarcarsi attendendo segnali più consistenti dal presidente Arno Kompatscher. Assai meno cauto è Angelo Gennaccaro (Udc, in foto a sinistra) che sulla questione non concederà semaforo verde: “Si aumentano le tasse e si penalizza ancora di più l’edilizia. Non penso sia accettabile. La mancata differenza sulle case in affitto libero o concordato, inoltre, va a colpire tutto quel sistema che supplisce alla mancanza di alloggi popolari. L’aliquota all’1,26% sullo sfitto, da par suo, non tiene conto di quanto possa essere difficile affittare una casa in una realtà come quella di Bolzano. Cosa dire, infine, di quei cittadini che hanno fatto sacrifici per comprare un’abitazione da locare e che si ritrovano una decurtazione del patrimonio di circa il 20%?”. Guido Margheri (Sel, foto a destra) saluta di buon occhio l’imposta per gli sfitti, che rimane però l’unico raggio di luce in una situazione alquanto nebulosa. “Bisogna rilanciare il mercato degli affitti e incentivare il canone convenzionato, non penalizzarlo o parificarlo. La Provincia ha messo in piedi una misura zoppicante, del tutto incurante della specificità di Bolzano. I rappresentanti Pd a Palazzo Widmann, in tutto questo, hanno accettato supinamente una situazione inadeguata al capoluogo”. Assai più favorevole è la voce socialista di Claudio Della Ratta. “Inutile girarci attorno perché il taglio dell’imposta sulla prima casa e il contributo allo Stato ci impongono questa manovra. Se non passa non siamo più in grado di garantire certi servizi. Legittimo si chiedano tagli al bilancio, ma questi non possono essere considerati alternativi all’Imi. Oltretutto non si improvvisano. Va detto, però, che la Provincia come sempre non ha tenuto conto di Bolzano nella mancata diversificare della tassazione e nell’esenzione alle Onlus”. Matematico, infine, Luigi Gallo (Rifondazione comunista): “Dobbiamo rientrare di circa 15 milioni. Di questi 5 sono già coperti da tagli di bilancio, quindi non è vero che non ne stiamo operando. Sull’Imi andremo a ricavare 6-7 milioni perché il resto arriverà dal maggiore contributo chiesto ad Aew (cui si chiederanno 6 milioni di dividendi in più, 13 anziché 7). Bastano le cifre, insomma, per capire che nessuno vuole agire sulla leva fiscale per fare cassa”. Basteranno anche in maggioranza?













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