Comune, tre defibrillatori per aiutare chi fa sport

Apparecchi allo stadio Combi, al campo della Confluenza e al centro tennis L’assessore Casolari: «Siamo intanto intervenuti negli impianti più frequentati»



MERANO. Stadio Combi, campo sportivo della Confluenza e centro tennis: sono i tre luoghi dove il Comune di Merano ha installato un defibrillatore semiautomatico, in un’ottica di sensibilizzazione nei confronti del tema. Con l’iniziativa, l’amministrazione meranese si propone come apripista nell’affrontare la questione. Un messaggio lanciato ieri dell’assessore allo sport Andrea Casolari proprio al Combi, una delle strutture più utilizzate della città. "Parliamo di una questione per la quale ho cercato di attivarmi sin dal mio impegno ai vertici di Meranarena alcuni anni fa", ha spiegato Casolari: "Il decreto Balduzzi del 2013 ha avuto funzione di ulteriore stimolo, imponendo l’obbligo alle associazioni e società sportive di dotarsi di defibrillatori semiautomatici e a garantire la presenza di una persona formata per il suo uso".

Le società sportive dilettantistiche hanno tempo sino a trenta mesi dalla pubblicazione del decreto (luglio dell’anno scorso) per adeguarsi (ai club professionistici era stata imposta una scadenza dopo sei mesi). "Sia chiaro - ha sottolineato l’assessore - la nostra iniziativa non solleva le società da quanto previsto dalle normative. Tuttavia come amministrazione abbiamo ritenuto opportuno iniziare a coprire alcuni impianti dove l’affluenza è maggiore. Le possibilità economiche che siamo riusciti a ricavare al momento ha consentito l’acquisto di tre apparecchi, dal costo di 1.200 euro l’uno”. Se da una parte non è realistico allo stato attuale delle cose che il Comune installi lo strumento in ogni impianto sportivo, dall’altra parte l’amministrazione sta operando anche attraverso un altro percorso, quello dell’organizzazione e del cofinanziamento dei corsi di formazione (otto ore) per l’uso dei defibrillatori automatici. Una prima tranche di persone - appartenenti all’Aesse, allo Sportclub, all’Athletic Club e alla Meranarena - ha ottenuto la certificazione a inizio settembre dopo aver seguito un corso affidato alla società meranese Pharmazione, mentre un secondo è in via di preparazione. In futuro, il Comune cercherà di installare i defibrillatori in altre strutture.

L’impulso del legislatore ad affrontare la questione ha subito un’accelerazione in seguito alle morti durante incontri ufficiali per crisi cardiache del calciatore Piermario Morosini e del pallavolista Vigor Bovolenta. Sono gli episodi eclatanti, finiti sotto i riflettori perché accaduti in contesti seguiti da un ampio pubblico.

L’amplificazione dei media ha fatto il resto. Ma i numeri dello sport dilettantistico sono enormi e, senza cadere nell’allarmismo, la prevenzione è fondamentale.

Anche a Merano, per esempio, si ricordano negli ultimi anni il caso di un tennista e quello di un arbitro di calcio colpiti da malori cardiaci e salvati solo grazie alla presenza, in entrambe le situazioni, di medici nell’impianto. L’obbligo in capo alle società e alle associazioni sportivi di dotarsi del defibrillatore ha il chiaro intento di fornire strumenti in grado di aumentare la possibilità di salvare vite nelle emergenze, attraverso un sistema standardizzato e capillare di diffusione degli apparecchi. Un primo intervento tempestivo e appropriato, in questi casi, consente di affrontare con esito positivo la crisi della vittima in oltre il 30 per cento dei casi. La legge ora c’è, entro il 2015 sarà obbligatorio farsi trovare in regola. (sim)













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