Con i “nuovi” brissinesi la città allarga i confini

All’invito alla giornata “di presentazione” hanno risposto un centinaio di persone La maggior parte degli immigrati apprezza soprattutto la tranquillità e la natura


di Umberto Principe


BRESSANONE. E' stato accolto con entusiasmo, dai “nuovi residenti” nella città vescovile, l'invito arrivato dal Comune, intenzionato a dar loro un saluto ufficiale e un ringraziamento per la loro scelta. La sala consiliare l’altroieri era dunque piena, con singole persone o famiglie che ora vivono nella conca brissinense, per un incontro divenuto ormai tradizionale. Quasi 100 i presenti e ad accoglierli è stato il sindaco Albert Pürgstaller, con il suo vice Pedron e gli assessori Letrari, Bacher, Amhof e Del Piero, e il consigliere Vontavon. Il sindaco e il vice, sia in lingua tedesca che italiana, con immagini e un filmato hanno raccontato in sintesi la storia della città, invitando poi i nuovi residenti, per una integrazione reale, a prendere atto dell’esistenza di 270 associazioni cittadine, con le quali collaborare.

Poi, via alla visita guidata alla città, iniziata salendo all'interno della Torre Bianca, un angolo storico svelato ai nuovi residenti.

«Non possiamo che essere felici della scelta - ci dice la signora Veronica, che proviene da Sarentino e che con il marito Thomas, di Fleres, si gode i suoi bambini - siamo a metà strada dai nostri centri di nascita e Bressanone ci offre tanto». Non da meno Ruthilde Heimann, ora brissinese dopo aver lasciato la sua Germania e l'Umbria: «Qui ho tanta tranquillità e mi piace molto la natura che stà intorno». Paul Kamtchob, originario del Camerum, proviene da Perugia e ha scelto Bressanone per un valido motivo: «Conosco la lingua tedesca per averla studiata nel mio Paese e l'Alto Adige mi andava a genio, devo però stabilirmi con un serio lavoro».

Un’altra motivazione per la propria scelta di vita a Bressanone, proviene anche da un ex insegnante di Trieste, Fabio Persig, che con la moglie si gode la conca brissinese e la natura che la circonda: «É un posto vivibile, adatto alle nostre esigenze». Infine ancora immigrazione dalla Germania, con la signora Kassner, originaria di Dresda, che è già a Bressanone ormai da molti anni ma il marito Thomas, ingegnere meccanico, è “cittadino adottivo” da meno tempo, visto che ha la residenza qui solo da un anno: «Con i miei quattro bambini non potevo trovare di meglio - commenta sorridente la signora Kassner - ambiente, bellezze naturali, amicizie e molta comodità negli spostamenti e nelle esigenze quotidiane».

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