Concessione A22, ora indaga Cantone

L’autorità nazionale anticorruzione ha avviato l’istruttoria dopo un’interrogazione presentata da Biancofiore e Brunetta


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Bolzano e Trento non hanno avuto nemmeno il tempo di festeggiare il rinnovo trentennale della concessione A22, inseguito per anni e ottenuto grazie al ministro Delrio e al via libera preventivo in ambito comunitario. Ieri, infatti, è arrivata un’inattesa doccia fredda. L'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e il suo presidente, Raffaele Cantone, hanno avviato un'istruttoria nei confronti del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, delle società Autobrennero spa e Autovie Venete spa, e dei soci pubblici e privati delle stesse società, «per la verifica della procedura di affidamento in concessione di costruzione e gestione di due delle principali autostrade italiane: quella del Brennero e la Venezia-Trieste». La notizia è stata diffusa ieri dal capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta, ma il procedimento ha preso le mosse da un’interrogazione parlamentare dell’altoatesina Michaela Biancofiore. «Stiamo parlando - ha sottolineato Brunetta - di procedure ad evidenza pubblica per un business totale di 16 miliardi di euro».

Ma cerchiamo di capire qual è esattamente l’obiettivo dell’istruttoria. Anac vuole accertare «il rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia di rinnovo delle concessioni autostradali». Con questa motivazione l'Autorità nazionale anticorruzione ha chiesto al ministero delle Infrastrutture tutta la documentazione relativa al rinnovo delle convenzioni con le società che gestiscono la A22 Modena-Brennero e la A4 Venezia-Trieste. L'istruttoria dell’Autorità guidata da Raffaele Cantone per la verifica della procedura di affidamento e degli atti precedenti e successivi, scaturisce da una lettera del capogruppo di Fi alla Camera Brunetta nella quale si contesta l'assegnazione diretta della concessione - con un protocollo d’intesa siglato lo scorso 15 gennaio - ad una new.co, costituita dagli enti locali interessati, anziché tramite una gara ad evidenza pubblica.

I parlamentari della Volkspartei si dicono assolutamente tranquilli e attaccano lo stesso Brunetta e la collega altoatesina Biancofiore. «Abbiamo fatto due verifiche - sottolinea Daniel Alfreider - in ambito nazionale e comunitario, prendendo esempio da ciò che già funziona bene. È il caso del porto di Amburgo, interamente in mano pubblica e tra i più quotati d’Europa. La nuova direttiva Ue consente espressamente l’utilizzo del meccanismo in house. A Brunetta dico di fare i compiti a casa prima di parlare. Mi pare che abbia deciso di scavare su Autobrennero solo perché ha messo gli occhi su altre concessioni». Dello stesso parere il senatore Hans Berger: «L’istruttoria avviata da Cantone è un atto dovuto. Lo Stato, con questo affidamento, si garantisce un ritorno economico di assoluto rilievo per 30 anni. Ben venga un’altra verifica, ma siamo assolutamente sereni».

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