Concessioni, Eisackwerk contro Theiner

Frasnelli: «Non esiste la versione originaria dei progetti di Sel, risarcimento danni per S. Antonio»



BOLZANO. La Provincia intende comportarsi come l’ente pubblico che sana un illecito o come la socia quasi assoluta di Sel, che gode i benefici delle gare truccate? La sfida è stata lanciata ieri dalla Eisackwerk, la società energetica privata che torna a rivendicare l’assegnazione della centrale di Sant’Antonio, andata alla Sel nella famosa gara truccata. Hellmuth Frasnelli precisa, affiancato dall’avvocato Beniamino Migliucci, che sta per partire una «ingente» richiesta di risarcimento danni per la mancata assegnazione di S. Antonio. «Siamo stupiti dal comportamento della nuova giunta», accusa Karl Pichler, «speravamo che sanassero una situazione inaccettabile, ma nulla si sta muovendo. Anzi, temiamo lo scenario che si sta profilando». Da qui la presa di posizione di ieri, provocata da una dichiarazione dell’assessore Richard Theiner che rispondendo a una interrogazione dei Verdi ha dichiarato «la versione originaria dei progetti ambientali di Sel è disponibile». La Eisackwerk traduce: «Temiamo che queste dichiarazioni abbiano lo scopo di preparare la strada per valutare ex novo i progetti della Sel. Ma l’opinione pubblica deve essere informata del fatto che la versione originaria non esiste». Al termine della scorsa legislatura in base al parere del professor Caia la giunta deliberò di riassegnare le concessioni. Non se n’è più fatto nulla. Le parole di Theiner ora allarmano la Eisackwerk che, atti giudiziari alla mano, precisano: «Quelli che l’assessore Theiner considera essere “le versioni originarie del piano ambientale” non sono altro che dei file in formato Microsoft Word che sono stati trovati sul computer del signor Maximilian Rainer. Limitandoci a Sant’Antonio, concessione sottratta con la truffa a Eisackwerk, si tratta di una bozza digitale di testo del piano ambientale e nulla di più». Non esistono, ricordano, «copie protocollate e timbrate per attestarne la consegna ai competenti uffici. Tutto ciò che c’è, è una bozza digitale di testo, di cui nessuno sa se, come e da chi sia stata utilizzata al di fuori del mondo digitale e che nessuna persona in buona fede può giudicare una “versione originaria”». Infine una precisazione che ritengono discriminante: «Il caso di S. Antonio è diverso da quello delle altre concessioni truffate. Neppure falsificando il piano ambientale la Sel riuscì a superare il progetto Eisackwerk che nel 2009 fu giudicato vincitore dai competenti uffici provinciali». Come noto, l’assegnazione venne accordata ugualmente a Sel in base a una decisione della giunta.

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