Condannato mendicante: dava sberle agli anziani
È un giovane marocchino. Molestava e malmenava chi non gli dava soldi. Ha patteggiato 3 anni e 4 mesi di reclusione per tentata rapina e lesioni
BOLZANO. Alla figura del mendicante molesto ora si aggiunge quella del mendicante violento. Un cittadino marocchino di 23 anni, in Alto Adige senza fissa dimora, aveva deciso chiedere l’elemosia con modi molto spicci e violenti. Per tre volte era stato segnalato sulle passeggiate Lungo Passirio a Merano mentre fermava alcun passanti per chiedere un paio di euro di elemosina.
Chi assecondava la richiesta se la cavava; chi, al contrario, rispondeva picche veniva preso a schiaffoni con conseguenze anche piuttosto serie per i malcapitati, spesso incapaci di reagire. Il giovane straniero, infatti, in Alto Adige senza alcun permesso di soggiorno, prendeva di mira quasi esclusivamente ultra sessantacinquenni.
Bloccato e identificato nel dicembre scorso, l’uomo venne arrestato una prima volta nel dicembre scorso ed incriminato per tentata rapina e lesioni personali (aggravate dal fatto che le vittime fossero tutte scelte di una certa età).
L’uomo rimase in carcere poco meno di un mese. Poi, in attesa della definizione del processo, il giudice delle indagini preliminari Emilio Schönsberg revocò l’ordine di custodia cautelare in carcere disponendo a carico dell’uomo un’altra misura cautelare. Al marocchino violento fu infatti notificato il divieto di dimora in Alto Adige. In altre parole all’uomo fu imposto di allontanarsi dalla provincia di Bolzano, ove aveva colpito ripetutamente. In realtà.
A marzo, però, l’uomo non ha resistito all’idea di tornare in Alto Adige ed in particolare sempre nella zona delle passeggiate Lungo Passirio ove intendeva riprendere a chiedere l’elemosina alle sue maniere. A quel punto è stato nuovamente arrestato e ieri l’uomo ha definito la condanna per tutti gli episodi violenti di cui si è reso protagonista dal dicembre scorso.
In particolare sono tre gli episodi più gravi denunciati dalle vittime. Il marocchino ha così patteggiato tre anni e quattro mesi di reclusione per tentata rapina e lesioni personali aggravate. Ha però ottenuto il ritorno in libertà in attesa che la sentenza diventi definitiva.
Per allungare i tempi, l’uomo potrebbe anche decidere di presentare ricorso in Cassazione. Una strategia che gli permetterebbe di allungare di almeno un anno i tempi del passaggio in giudicato della condanna per patteggiamento. Nel frattempo l’uomo potrebbe anche decidere di tornare a chiedere l’elemosina. (ma.be.)