Consiglio, basta pasticci C’è il via libera al bilancio

Steger (Svp) ironizza e ammette la gaffe di giovedì: «Di solito so cosa schiacciare» Passa una manovra da 6 miliardi con 18 voti favorevoli e 15 contrari


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Con l’aiuto decisivo delle opposizioni (fatta eccezione per Alessandro Urzì) la maggioranza è riuscita ieri a rimettere ai voti la legge di stabilità e bilancio e questa volta non ci sono state sorprese. I due consiglieri della Volkspartei che giovedì avevano votato precipitosamente ieri hanno imparato la lezione. Il primo a giustificarsi, fuori dall’aula, è stato il capogruppo della Svp Dieter Steger: «Di solito so cosa schiacciare», ha ironizzato. La consigliera dei Verdi Brigitte Foppa ha sottolineato le carenze dell’impianto che registra i voti dei singoli consiglieri, ignorate dalla stessa maggioranza. «L’aula aveva approvato due anni fa una mozione dei Verdi per fare in modo che dopo la votazione venisse inquadrato il tabellone ma non è mai stata applicata. Giovedì sarebbe stato utile». Il presidente del consiglio provinciale Roberto Bizzo ha assicurato che questa proposta sarà girata a chi sta rifacendo l’impianto. Critico Alessandro Urzì di Alto Adige nel cuore. «Altrove una maggioranza sconfitta sul voto di una sua legge collegata al bilancio si sarebbe dimessa. In Alto Adige, al contrario, la maggioranza ha preteso un enorme inciucio collettivo, ossia rivotare all’infinito le leggi che non è riuscita ad approvare in prima battuta». Tra gli ordini del giorno delle opposizioni accolti dalla giunta non è forse un caso che non ce ne sia nemmeno uno di Urzì. Dei 31 presentati sono passati quelli sull’ampliamento parziale della linea ferroviaria Bolzano-Merano (Pöder), sulla sperimentazione nell’agricoltura biologica (Foppa), sulla permanenza della statua di re Laurino (Leitner), sulle stazioni di ricarica per auto elettriche (Zimmerhofe/Leitner), sulle società inhouse (Tinkhauser/Köllensperger) e sull’accompagnamento alle donne che subiscono violenza (Artioli). Bocciata, invece, la proposta «di escludere ogni ipotesi di finanziamento pubblico provinciale ai partiti» (Urzì). Tornando al bilancio la manovra, le cui previsioni di entrata e di spesa sono state corrette con emendamenti del presidente della Provincia Arno Kompatscher (e si attestano a 6,229 miliardi di euro), ha ottenuto il voto favorevole di 18 consiglieri e quello contrario di 16. Kompatscher ha insistito sugli sgravi fiscali che «raggiungono una cifra considerevole: dai 100 milioni di riduzione del gettito fiscale nel 2013 arriviamo ai 356 milioni nel 2017». In assoluto «con l'approvazione del bilancio e delle leggi collegate - ha concluso il governatore - ci siamo dotati dello strumento principale per poter gestire bene lo sviluppo sociale ed economico».

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