Consulenza “suggerita”, Durnwalder a processo

La Procura contabile cita per danno erariale anche due funzionari provinciali. Furono spesi 30 mila euro per una relazione sullo «spopolamento alpino»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. L’assegnazione di due consulenze affidate dalla giunta provinciale nel febbraio dello scorso anno ad altrettanti politici locali ha provocato l’intervento della Procura regionale della Corte dei Conti che ha citato in giudizio per il prossimo 25 ottobre l’intera giunta provinciale oltre a due alti funzionari provinciali, Thomas Mathà (capo ripartizione affari comunitari) ed il direttore generale Hermann Berger. Al centro del procedimento c’è il presunto danno erariale (per 30 mila euro) provocato dalla consulenza esterna affidata ad Helmuth Pinggera e a Christoph Gufler , ex sindaco di Lana. Ai due la giunta provinciale il 14 febbraio 2011 la giunta decise di affidare uno studio sulle cause dello spopolamento alpino, formulando eventuali proposte per combattere il fenomeno. Particolare curioso: nel fascicolo del procedimento il procuratore Robert Schülmers ha inserito anche una lettera con la quale qualche settimana prima furono gli stessi beneficiari della decisione di giunta a proporsi e a suggerire al presidente Durnwalder di affidare loro lo studio in questione. In realtà le indagini della Procura contabile avrebbero permesso di appurare che la giunta provinciale, già in due occasioni a partire dal 2010, si era occupata dello spopolamento alpino, costituendo tra il resto dei gruppi di lavoro che avevano coinvolto diversi direttori di ripartizione in stretta collaborazione con la Camera di commercio attraverso il suo istituto di ricerca. Nonostante ciò la giunta provinciale il 14 febbraio dello scorso anno approvò all’unanimità una delibera con la quale, su proposta del presidente Durnwalder, si affidava uno studio esterno come detto a Helmuth Pinggera e Cristoph Gufler, prevedendo addirittura per entrambi - in una seconda fase - l’istituzione di un nuovo ufficio permanente. Secondo la Procura contabile a questa decisione si arrivò senza alcuna valutazione delle risorse umane disponibili all’interno dell’ente. Il direttore generale Hermann Berger è stato chiamato in causa nelle sue funzioni di segretario provinciale, in qualità di garante della legittimità delle decisioni della giunta stessa. Il dottor Berger è accusato di non essere intervenuto e di non aver evidenziato la presunta illegittimità dell’assegnazione dell’incarico. La vicenda ha inguaiato anche il direttore di ripartizione Thomas Mathà che l’11 aprile 2011adottò il relativo decreto di assegnazione dei due incarichi di consulenza decisi dalla giunta per un improto complessivo di 30 mila euro. Helmuth Pinggera e Christoph Gufler consegnarono al presidente Durnwalder il loro elaborato scritto il 20 giugno sempre dello scorso anno. Non fu invece portato avanti la seconda parte del progetto che prevedeva l’istituzione di un ufficio permanente. A bloccare il progetto fu proprio il direttore generale Hermann Berger (che la Procura ha comunque citato in giudizio) in quanto rilevò che alla luce delle ultime disposizioni finanziarie in materia di contenimento dei costi non potevano essere individuate le risorse economiche necessarie a mettere in piedi il servizio. Nell’atto di citazione, la Procura contabile sostiene che l’incarico di consulenza fu tra il resto deliberato da un organo incompetente in quanto la decisione avrebbe dovuto essere presa dal direttore di ripartizione e non dalla giunta provinciale e riguardava, tra il resto, una materia che non necessitava di apporti intellettivi esterni in quanto già studiata e trattata all’interno dell’amministrazione. La Procura ha chiesto che il risarcimento di 30 mila euro sia addebitato per la metà a Durnwalder, Berger e Mathà (in parti uguali) e per il restante 50 per cento tra tutti gli assessori.

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