Contratto professionali, il secco «no» degli italiani

Brugger (Cgil) sul referendum: «Il 72% dei professori ha votato a favore» La replica degli insegnanti: «Nelle scuole italiane l’83% è contrario»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Sulla firma del contratto dei docenti delle scuole professionali ormai è diventata una questione etnica. Da un lato la Cgil grida alla vittoria perché il 72% degli insegnanti interpellati si è espresso a favore, mentre dall’altro l’associazione dei docenti sottolinea, dati alla mano, che l’83% dei professori italiani ha bocciato la bozza concordata da sindacati e Provincia. Ma partiamo dal referendum promosso dalla Cgil, fortemente voluto dalla segretaria provinciale della funzione pubblica Cornelia Brugger e dalla collega Ully Bauhofer. «La partecipazione al referendum - spiega in una nota la Cgil - è stata elevata (67%), a sottolineare l’interesse del personale. Per la Funzione Pubblica è la conferma che il referendum è il metodo più democratico per rispettare il parere dei lavoratori. Ebbene, il 72% ha votato a favore del contratto e il 27% ha espresso voto contrario. Queste cifre danno alla Funzione Pubblica il mandato per firmare il contratto».

Di tutt’altro avviso le considerazioni dell’associazione Scuola, formazione e lavoro che, dati alla mano, dimostra come nelle professionali italiane l’intesa sia stata bocciata. «La Cgil - si legge nella nota diffusa dai docenti - ha omesso di evidenziare un dato fondamentale: il diverso esito della consultazione tra scuole italiane e tedesche. In totale gli insegnanti delle scuole professionali di lingua italiana sono 331 mentre gli insegnanti tedeschi 1523. In base alle percentuali pubblicate dal sindacato (67%) nelle scuole italiane hanno votato circa 200 insegnanti e nelle scuole tedesche circa 1000 insegnanti. Orbene in base a dati, certi, in nostro possesso nelle scuole italiane gran parte degli insegnanti si è espresso per il no».

L’associazione fornisce, poi, il dettaglio dei voti: a Bressanone, alla scuola Mattei, ci sono stati 22 no e 1 si; alla Scuola Levinas di Bolzano 19 no e 5 si; alla Scuola industria e commercio di Bolzano 46 no e 16 si; alle alberghiere di Merano 44 no e 8 si; alla Marconi di Merano 18 no e 2 si. «Per un totale di 177 votanti di cui 149 no e 32 si (83% di contrari al contratto). Questi dati sottolineano come vi sia una profonda spaccatura tra i due gruppi etnici». La nota si conclude con un invito alla Brugger ad assumersi le sue responsabilità per le dichiarazioni rese nel febbraio scorso: «...se la Provincia puntasse i piedi sulle unità didattiche da 60 minuti dovremmo tornare a parlarne con i nostri associati e c'è il rischio che la Cgil non firmi il contratto».

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