Contributi negati, il caso è chiuso 

Il giudice Pelino ha accolto la seconda richiesta di archiviazione della Procura: tutto fu regolare


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Il caso «La Comune» per il momento si chiude. Il giudice Walter Pelino ha sciolto la riserva disponendo l’archiviazione dell’indagine. E’ stata dunque accolta al richiesta avanzata dalla Procura che, anche in occasione dell’ultima udienza, aveva sottolineato di ritenere infondate le ipotesi accusatorie avanzate nei confronti dei due indagati. Per il rigetto della domanda di contributi (in tutto 162 mila euro non erogati) erano finiti sul registro degli indagati dapprima il commercialista bolzanino Vittorio Da Col (consulente tecnico della ripartizione cultura della Provincia autonoma di Bolzano) e poi Antonio Lampis, all’epoca direttore della ripartizione cultura in lingua italiana della Provincia e attuale alto dirigente del Ministero ai beni culturali. A carico del commercialista Da Col era stata ipotizzata l’accusa di “falsità ideologica” mentre per il dottor Lampis si era ipotizzato l’abuso in atti d’ufficio. Il giudice Pelino ha ora stabilito che quanto sostenuto dalla presunta parte lesa (l’associazione «La Comune» che si era opposta alla richiesta di archiviazione) non trova riscontro negli atti dell’inchiesta. Nel corso dell’udienza di qualche giorno fa il pubblico ministero aveva sostenuto che le accuse mosse nei confronti dei due indagati erano da considerare «palesemente infondate». Nell’ordinanza di archiviazione il giudice Pelino conferma la valutazione scrivendo che «le argomentazioni addotte dal pubblico ministero a sostegno della richiesta di archiviazione appaiono pienamente convincenti e devono ritenersi qui pienamente richiamate». Nell’ordinanza il giudice rileva che «il supplemento di indagine... ha consentito di chiarire i contorni della vicenda e di escludere già sotto il profilo oggettivo l’ipotizzata sussistenza di un abuso d’ufficio da parte del dottor Lampis e di un falso ideologico da parte del dottor Da Col». «Non emergono infatti - scrive ancora il giudice - violazioni di legge nè attestazioni non veritiere nella decisione di non rinnovare il contributo provinciale al Circolo La Comune». Nel provvedimento il giudice sottolinea poi che anche il Tar di Bolzano , sotto il profilo amministrativo, ha respinto il ricorso del Circolo , ritenendo legittimo e motivato il provvedimento di rigetto della domanda. Sulla questione pende però ricorso davanti al Consiglio di Stato ma resta il fatto che anche i giudici amministrativi di primo grado hanno rilevato la legittimità del diniego. Tornando al profilo penalistico, i sospetti generati dal fatto che prima del diniego il dottor Lampis avesse inviato una mail in cui sembrava prospettare che non vi fossero ostacoli al rilascio del contributo «sono stati completamente fugati avendo lo stesso Lampis e gli altri funzionari provinciali chiarito tutti i contorni della vicenda». In particolare è emerso che il commercialista Da Col aveva legittimamente rinunciato all’incarico e che «quanto da lui dichiarato in merito alla mancata acquisizione della documentazione richiesta corrispondeva al vero e che anche la successiva valutazione sull’equilibrio economico del Circolo La Comune, affidata al dottor Antonio Guella, aveva avuto esito negativo».

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