BOLZANO. Giro di vite da parte delle forze dell'ordine contro il radicalismo islamico con controlli a tappeto in tutto il territorio provinciale. Il dipartimento di pubblica sicurezza nazionale, dunque, ha avviato ieri un'operazione di monitoraggio capillare in tutti i luoghi di maggiore aggregazione dei cittadini stranieri per valutare quali siano i movimenti e le frequentazioni. Così anche a Bolzano, fin dalle prime ore del mattino, sono partite operazioni mirate da parte della squadra volante della polizia coordinata da Antonio Caliò, dell'Arma dei carabinieri e della guardia di finanza.

Particolarmente battuti, come prevedibile, l'area di via Garibaldi e i dintorni del parco della Stazione durante tutta la mattinata. Gli agenti, in particolare, hanno passato al setaccio internet point, money transfer e call center acquisendo dati, verificando le regolarità amministrative degli esercenti ed identificando le persone per avere un quadro preciso della situazione.

Sotto la lente di ingrandimento sono finiti anche i centri di preghiera e le attività delle associazioni culturali. Un'operazione volta a tutelare pure chi non ha nulla da nascondere e che collabora volentieri. I controlli su questi luoghi “sensibili”, per la verità, sono periodici e capillari ma l'operazione di ieri è stata caratterizzata da un notevole impiego di uomini.

Per quanto riguarda la polizia ferroviaria, infine, grande attenzione verrà posta ai più importanti terminali di trasporto come la stazione dei treni, ma anche quella delle autocorriere a pochi passi in via Perathoner. Si valuteranno, naturalmente, anche le azioni di contrasto al degrado e alla microcriminalità oltre agli interventi per evitare radicalismi pericolosi.

Le persone identificate, in ogni caso, sono state 100 con quindici locali controllati. Alcuni cittadini stranieri sono risultati irregolari ed è stata avviata per loro la procedura di espulsione. Ai controlli, come detto, hanno preso parte anche i carabinieri del Comando Provinciale di Bolzano con l’ausilio di quelli del Nas. di Trento. Sono stati passati al setaccio due Internet Point, cinque macellerie, tre agenzie di Money Transfer, cinque strutture ricettive, sei circoli ricreativi e 9 altri luoghi di aggregazione sparsi su tutto il territorio della provincia, presso i quali sono state identificate 149 persone (45 italiani e 104 stranieri). Accertata anche una violazione amministrativa presso un esercizio commerciale di Vipiteno.

Chi saluta con entusiasmo l’operazione delle forze dell’ordine è Zairi Zafhar Zaheere, presidente dell’associazione “Pace” che coordina le attività del centro di preghiera in via Macello ai Piani. «Sono molto contento quando le forze dell’ordine decidono di fare queste operazioni. La nostra porta è sempre aperta, a qualsiasi ora del giorno e della notte, perché in questo modo ci tuteliamo anche noi. Non vogliamo criminali nè fondamentalisti tra noi e non siamo poliziotti in grado di conoscere tutto di chiunque arrivi. Da parte nostra abbiamo un regolamento molto rigido circa l’utilizzo degli spazi di preghiera». Che cosa prevede? «Pretendiamo che gli spazi vengano utilizzati solo ed esclusivamente per la preghiera. Una volta finito chiediamo a tutti di uscire, anche solo per chiacchierare. È una questione di rispetto, ma anche di tutela. Poi, le dirò la verità, io lavoro dalle 7 alle 23 come cameriere e dipendente all’hotel Ariston e francamente non posso essere sempre presente a controllare. Polizia e carabinieri mi aiutano».

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