«Controlli legittimi sui fondi riservati»

Per il procuratore Rispoli «le verifiche sono doverose» Ipotesi peculato, accertamenti in corso delle Fiamme Gialle



BOLZANO. La decisione della giunta provinciale altoatesina di sollevare conflitto di attribuzioni davanti alla Corte Costituzionale per gli accertamenti sulla gestione del fondo di rappresentanza del governatore, ha creato reazioni a catena. Non solo a livello politico e non solo negli ambienti della magistratura contabile. Anche la Procura penale ha infatti in corso un’inchiesta sull’utilizzo dei fondi a disposizione del presidente della giunta. Secondo il procuratore Guido Rispoli, comunque, sia per quanto riguarda l’inchiesta contabile che per quella penale si deve fare riferimento alla sentenza della Corte di Cassazione del 2009 in relazione alle spese riservate dei due presidenti della regione Sicilia. «In quel pronunciamento - ricorda il procuratore Rispoli - si afferma che il controllo sulla gestione delle spese è non solo legittimo ma anche doveroso da parte degli organi preposti». Ovviamente il procuratore Rispoli ritiene che i controlli avviati siano più che legittimi. «Qualora la Corte Costituzionale dovesse pronunciarsi in senso contrario - dice ancora il procuratore - naturalmente rispetterò la decisione». Entrando più a fondo nel merito della questione il procuratore rileva che la giurisdizione stabilisce che chi usufruisce dei fondi disponibili per le spese riservate non sia tenuto alla rendicontazione ma solo alla giustificazione delle spese stesse. «Ma questo - puntualizza il procuratore Rispoli - non esime il politico dall’impegno di utilizzare i fondi nel rispetto dei dettami dell’articolo 97 della Costituzione». Proprio questa precisazione legittima esplicitamente il controllo esterno. «In questo senso - dice ancora il magistrato - la funzione di verifica del rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione deve essere svolta proprio dalla Corte dei Conti per quanto riguarda i profili di eventuale danno erariale e dalla Procura penale per quanto riguarda il possibile reato di peculato». Il procuratore non ritiene comunque a rischio l’inchiesta penale anche nel caso dovesse dovessero essere considerati illegittimi i controlli della magistratura contabile. L’indagine penale, dunque, prosegue. Tutt’oggi sono in corso accertamenti da parte della Guardia di Finanza.(ma.be.)

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