Convenzione, affondo di Durnwalder: nata male

L’ex presidente è nel gruppo dei 33: testo contraddittorio, va cambiata la legge Ridimensionata l’ambizione: «Qui non si prepara il terzo Statuto di autonomia»



BOLZANO. A cosa serve la Convenzione dei 33 per la riforma dello Statuto di Autonomia? Ieri all’Eurac il gruppo ha iniziato il lavoro tecnico vero e proprio ed è arrivato l’affondo di Luis Durnwalder. L’ex presidente provinciale siede nella Convenzione, indicato dalla Svp tra i 33. «La legge che ha definito la Convenzione è palesemente contraddittoria», esordisce Durnwalder, «Dovrebbe essere rinviata al consiglio provinciale per essere meglio definita». Ma Durnwalder, interpellato dopo la seduta, è anche più esplicito: «La Convenzione è partita con il piede sbagliato». Tra gli open space ad alto tasso di Schützen e destra secessionista, la Svp poco organizzata e gli italiani largamente assenti, sulla Convenzione dei 33 sta scendendo il gelo. Durnwalder ha criticato ieri durante la seduta l’impianto stesso della legge uscita dal consiglio provinciale (la n.3/2015), che chiede alla Convenzione di operare «secondo il principio del consenso» nell’elaborare la proposta di modifiche allo Statuto di autonomia. Non sono dunque previste votazioni, al limite si potranno presentare relazioni di minoranza. Durnwalder riflette: «Non vogliono farci votare, per non fare prevalere la maggioranza sulla minoranza, e ci chiedono di arrivare a un testo condiviso, ma è evidente che su molti dei temi i 33 non riusciranno ad arrivare a una posizione unica. La legge dovrebbe essere modificata. La Convenzione è partita con il piede sbagliato. Alla fine sarà un elenco di proposte e desideri, lungo come un romanzo, su cui deciderà il consiglio provinciale, ilconsiglio regionale, lo Stato e l’Austria... Ma quello che vogliamo è chiaro: più autonomia». Durnwalder non ha ancora esaurito le critiche: «Sui media si parla di terzo Statuto, ma non è corretto. Lo Statuto è quello che ha ottenuto il via libera dall’Onu. Tutto il resto sono modifiche...». Un principio, al ribasso, che ieri è stato condiviso. La nota ufficiale recita: «Convenzione dei 33, non destare false aspettative. Parole chiare in quello che è stato il primo incontro operativo: non un terzo Statuto di Autonomia, ma proposte conformi alla Costituzione per un adeguamento e ampliamento dello Statuto». Riccardo Dello Sbarba (Verdi) ha chiesto chiarimenti su un altro punto: «La riforma costituzionale Boschi prevede che il nuovo testo non venga applicato alle Regioni speciali finché non avranno adeguato lo Statuto. Il nostro lavoro come si intreccia con questo percorso? Perché a Roma il sottosegretario Bressa coordina un tavolo con le “speciali” sulla revisione degli Statuti di cui non siamo informati».

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