Convenzione, italiani «scelti» dai tedeschi

Dura polemica sul metodo di selezione da parte dei forum dei cento: «Una farsa totale»



BOLZANO. La Convenzione (per l'autonomia) ha già trovato un altro nome: la circonvenzione (di incapace). L'ha coniata Giorgio Delle Donne. Che è uno storico. E soprattutto uno spirito critico. Ma la sensazione che qualcosa, se non tutto, sia andato storto la stanno avendo in molti. In particolare tra i partecipanti. Franco Kettmeir è uno di questi e ha scritto: «Era già stato tutto deciso prima». E Nadia Mazzardis, della segreteria Pd, si è sentita dare della razzista (lei!) dalla claque organizzata, anche da Südtiroler Freiheit, perché aveva osato affermare che Olfa Sassi, tunisina con richiesta di aggregazione al gruppo italiano, qui da non più di 15 anni, non era forse il profilo più idoneo per rappresentare una comunità presente soprattutto a Bolzano. E anche un altro partecipante ha parlato di «gruppo italiano soffocato da una presenza preponderante di partecipanti organizzati e militarizzati». Ma andiamo con ordine. In che modo è finito il lavoro del Forum dei 100, l'organismo "dal basso" come l'hanno definito i mediatori dell'Eurac? È finito (in parte, perché poi sarà chiamato a riunirsi ma solo in senso consultivo un paio di altre volte) con l'elezione dei suoi otto rappresentanti al Konvent, la Convenzione dei 33, che dovrà definire nel concreto le norme riformate del nuovo Statuto di autonomia. Cioè una cosa seria. Il problema è che non sarebbe stata una cosa seria il metodo e la cornice con cui si è arrivati alla conclusione del percorso partecipativo. Innanzitutto i nomi. A rappresentare il gruppo italiano sono stati designati in due. Solo due su otto perché invece che in senso paritetico, il tutto è proceduto sui binari della proporz. «Che va bene quando si deve votare politicamente - osserva Nadia Mazzardis - non quando ci si deve confrontare sulle idee che, per loro natura, dovrebbero avere tutte lo stesso valore».

I due sono Olfa Sassi e Walter Eccli. Della prima si è detto, il secondo è un cittadino della Bassa Atesina «insignito della medaglia del Land Tirol». Visto che la stragrande maggioranza degli italiani risiede a Bolzano e ha problemi un po' più complicati che non concorrere ad una onorificenza hoferiana, la designazione potrebbe essere definita quanto meno asimmetrica.

E "singolare", se non "provocatoria" l'hanno definita molti italiani presenti alla giornata. Ma il veleno si anniderebbe nel metodo. Scrivono infatti Kettmeir e Domenico Sfondrini: «Le mediatrici dell'Eurac ci hanno comunicato lo schema della votazione solo pochi minuti prima del voto. E il metodo non ci è sembrato corretto». Infatti hanno votato 69 rappresentanti del gruppo tedesco e solo 26 di quello italiano.

E il veleno si annidava nel fatto, candidamente ammesso dall'Eurac, che non ci sarebbe stato voto disgiunto, nel senso che gli italiani avrebbero votato i loro rappresentanti e viceversa. No: tutti avrebbero invece votato tutti. Ecco perché gli italiani sono stati, come è stato scritto, "soffocati". In sostanza i tedeschi hanno scelto anche per gli italiani. «E hanno scelto - aggiunge Mazzardis - escludendo gli italiani più impegnati politicamente, quelli meno assimilabili». Il tutto, in un profluvio di mani alzate ad ogni istante da parte dei gruppi più organizzati, in particolare Schützen , Svp e destra tedesca, impegnati a definire i binari della discussione mettendo nell'angolo la minoranza. Ammette Franco Kettmeir: «Anche l'algoritmo col quale l'Eurac ha selezionato, dai 1800 partecipanti ai primi tavoli di lavoro, i 100 per il Forum è risultato quanto meno cervellotico: delle persone presenti, io che frequento molto la città, ne conoscevo di vista a malapena 3 o 4». E insiste Nadia Mazzardis: «La platea, la stessa che l'aveva, come dire, selezionata, pareva insistesse sul fatto che Olfa era costretta ad ogni domanda ad indossare le cuffie per la traduzione, visto che conosce solo l'italiano. Neanche da aggiungere, poi, che per tutta la giornata visti i numeri e l'organizzazione in sala, si è parlato solo in tedesco». E oggi il consiglio provinciale istituirà i 33 della Convenzione. Polemiche annunciate. (p.ca.)

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