Corso Libertà, il buttafuori che dà lezioni di rispetto

«Tony» è afgano, insegna Thai Boxe in viale Trieste ma è un pacifista convinto La titolare del Good Day Café: «Qualche gruppetto esagerava, ma ora va meglio»


di Antonio Scaglia


BOLZANO. Ahmady Reza « Tony » è afgano di padre e madre tailandese. È un ragazzo di 28 anni, statura media, tutto un muscolo. Persona gentile, sensibile, maestro di arti marziali, in particolare di MuayThai Boxe, arte che insegna al Palamazzali in via Trieste a Bolzano. Il venerdì e il sabato sera è alla festa dei ragazzi del Good Day Café, in Corso Libertà. È qui perché lo ha invitato Giovanna, la giovanissima titolare del bar, alla quale gli eccessi di qualche gruppo procuravano qualche pensiero. Il Good Day Café, dal mattino alle sette sino alle cinque del pomeriggio, è uno dei tanti bar di Corso Libertà, frequentato dalla gente che passa sotto i portici, da avventori abituali o occasionali : un bar diurno, Dopo le 17, si popola di ragazzi e ragazze. Le sere del venerdì e del sabato a partire dalle 22 è festa. Ragazzi e ragazze fra i diciotto e i venti, ne fanno il posto di ritrovo. È così che la voce corre. Facebook e il passaparola lo trasformano in divertimento svincolato. Per passare due ore sotto i portici. Sfottò e battute, nel gergo noto o nuovo e bere in libertà. Birra, shot, cocktail, bevande energetiche, toast, tramezzino, panino; allegria e anche urla, risate, scambio di battute, ammiccare e cameratismo, con espressioni o effusioni, per gioco, alla simpatia di una sera e, quando succede, lo scattare di confronti verbali, di solito; altre volte volano cenni o apprezzamenti pesanti e la cosa può finire in rissa. La violenza intesa quale manifestazione di superiorità. Il nugolo di ragazzi si concentra di fronte al bar; altri gruppi si snodano lungo il portico, altri scendono in via Longon e discutono appollaiati sulle scalinate dell'ex scuola Pascoli che diverrà Polo bibliotecario. Giovanna titolare del Good Day, si sente in parte a suo agio con questo mondo e in parte a disagio perché il bambino di cui è madre attraversa i suoi pensieri, sempre. A scaldare e unire questo intenso mondo di ragazzi e ragazze è la voglia di stare insime con un comunicare tutto loro, Anche se, apparentemente, pensano solo a immergersi nella musica dentro il minuscolo locale dove il bancone diventa simile a quello della discoteca. Con una differenza, dice Giovanna; qui si parla di più, in vasto gruppo, dove tutti bene o male si riconoscono e sentono l'aria di un mondo loro che non è quello degli adulti. Qualcuno fa tanto, troppo casino. Qualche aggressività, lasciare lattine, bottiglie, bicchieri dove sia, fa parte del respiro della festa, come pure la quantità o la qualità di ciò che si beve. È un clima vero, istintivo, di ricerca di altra identità ; le cose possono coagulare le aggressività e degenerare. Gli adulti inquilini di Corso Libertà vorrebbero liberarsi degli schiamazzi e anche dalla musica e non trovare gli strascichi della festa quando escono di casa il giorno dopo. Le istituzioni, a loro volta, sono presenti solo con controlli repressivi e sanzioni.

Ahmady Reza è un uomo singolare. Altleticamente è una roccia, compete anche fuori regione la MuayThai Boxe e spesso vince. I ragazzi delle feste al Good Day sanno chi è « Tony », lo conoscono, lo stimano e ne hanno un istintivo rispetto. Sanno che è in grado di immobilizzare un uomo di due metri con due dita. Da quando Tony è al Good Day non ce n'è mai stato bisogno. «Ho scelto la religione di mia madre, il buddismo che chiede il rispetto per ogni essere, lavoro inarrestabile, armonia, riflessione, mente libera». Qualcuno lo chiama « il buttafuori» ma nessuno lo ha mai visto usare le mani con chicchessia. «Nessuna violenza per dimostrare di possedere una forza superiore. Questo insegno: imparate l'arte marziale non per picchiare, nemmeno per esibizione della forza. Se qualcuno ti vuole aggredire, porgi la mano, la stringi. Se persiste, fermalo, atterrandolo immobilizzalo e spiegagli che la persona civile non fa del male». «Le persone ti temono perché sanno che tu puoi usare la forza». «Non sono un visionario. So che la gente, anche i giovani, ritengono che mostrare una forza superiore ottiene il rispetto. Ma il rispetto non viene dalla forza, È un sentimento e una convinzione personale e condivisa. L'arte marziale presentata nei film è la distorsione occidentale di una tecnica che nella mentalità orientale è solo difesa e invito, soprattutto nel buddismo; è una via verso il rispetto dovuto a ogni uomo e donna». Fuori, sta per partire una rissa. Un apprezzamento sopra le righe a una ragazza. Il suo ragazzo reagisce, per orgoglio e onore. L'aggressore vuole mostrare la sua forza. Ahmadi si avvicina, chiede che problemi ci sono. «Noi non vogliamo crearti problemi, Tony. Sappiamo che lavori qui. Ce ne andiamo». Un escamotage per non causare un confronto. «Stiamo calmi ragazzi». Di più Ahmadi Reza non dice, non c'è il clima né il tempo. Li guarda con il sorriso serio e con la fermezza di chi non mette in discussione le sue convinzioni.  «Domani sera il combattimento in programma è saltato. Il partner si è ritirato». Tony è deluso, sempre tranquillo. Se lo vogliono, possono venire alla palestra di Via Trieste. Gli iscritti ai corsi di MuayThai Boxe aumentano, tra loro non pochi sono ragazzi delle feste del Good Day Café. Un segnale in più che sono dei bravi ragazzi.

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