Bolzano

Corso Libertà? Un’isola pedonale e le auto nel tunnel 

La proposta di un gruppo di studenti di Architettura che ha elaborato un progetto per trasformare l’arteria oggi trafficata in un boulevard 


Paolo Campostrini


BOLZANO. Corso Libertà che diventa un lungo boulevard razionalista tra portici e negozi. Piazza Mazzini finalmente in grado di riprendersi la sua identità di snodo sociale trasformata in un possibile mercato coperto stabile come nelle grandi città europee. E le auto? Off limits? No: semplicemente scorrerebbero in tunnel. Dunque mantenendo al corso il suo ruolo di asse di scorrimento del traffico urbano e evitando agli automobilisti un futuro di reietti. Ma producendo uno scenario, virtuoso ecologicamente ma spettacolare architettonicamente, di un grande percorso urbano restituito agli abitanti. Un sogno? Per ora solo un progetto.

È l’idea di un gruppo di “quasi” architetti bolzanini e trentini che hanno deciso di inserirsi, con lo studio progettuale legato al proprio tirocinio, nel dibattito sul futuro di corso Libertà. Il quale, pur in atto da anni, ha tuttavia subito una accelerazione negli ultimi mesi con le proposte, per ora in contrapposizione, di nobilitarlo con una lunga serie di statue contemporanee in esposizione non permanente a fianco dei portici oppure di rinverdirlo con lunghi filari di alberi. «La domanda che ci siamo posti - dicono Martino Dereani, Veronica Rossa e Alex Dalla Torre, che ora frequentano l’ultimo scorcio dello Iuav a Venezia - è stata: come si rivitalizza il più bel corso di Bolzano per farlo uscire dall’attuale scivolamento verso una crisi anche commerciale? E la risposta è stata: favorendo l’arrivo di un’ancora…».

Termine in uso per definire una serie di meccanismi di attrazione, in particolare un grande marchio, una iniziativa imprenditoriale, un motore che traini tutte le attività già presenti. E questo snodo è stato identificato in piazza Mazzini. Con l’idea di impiantarvi un mercato coperto permanente. «Piazza Mazzini oggi - commentano i praticanti - rappresenta un punto molto critico, quasi un’icona di quello che è oggi il contesto ma che potrebbe diventare altro con una soluzione che la metta al centro». E con la piazza tutto il corso. Il quale, tuttavia, per poter competere con gli altri assi commerciali della città vecchia deve poter contare sugli stessi presupposti: areale liberato dal traffico e in grado di diventare un luogo del passeggio e dell’incontro.

In verità, la pedonalizzazione di corso Libertà è una prospettiva già emersa nel corso dell’ultimo mandato di Spagnolli. E ancora riattivata nella scorsa legislatura. Ma, ecco il nodo, presupponeva la deviazione del traffico su altre strade, creando un possibile cortocircuito di alternative viarie.

L’idea del gruppo di architetti è invece legata alla convivenza delle due esigenze: il corso liberato ma le auto che non rinunciano ai loro percorsi abituali. Nello schema, elaborato attraverso una serie di rendering, viene esplicitata questa convivenza come pure l’eventualità che le auto riemergano dal tunnel subito dopo piazza Mazzini.

Tutto questo fervore di idee ancora sulla carta è stato innescato da emergenze strutturali legate alla necessità non più rinviabile di una rivitalizzazione del corso per impedirne la lenta decadenza come asse commerciale, ma anche dal fatto, ineliminabile, che tra qualche mese inizieranno i lavori per il garage di piazza Vittoria.

Per ora si è deciso solo lo spostamento dei banchi del mercato del sabato lungo la via ma si tratta di soluzione non strutturale.

«Non ci aspettiamo nulla, per ora, intorno alla nostra idea - dicono gli studenti - solo di contribuire ad un dibattito che, nei prossimi mesi, immaginiamo si intensificherà. Abbiamo provato - aggiungono - semplicemente a guardare alla questione con uno sguardo non condizionato dalle soluzioni già in atto o in previsione».













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