Corte dei Conti, nuovo stop I vertici nazionali: ascoltateci 

La seduta. In Commissione dei Dodici ieri un nuovo testo sulla «provincializzazione» della Sezione di controllo Bozza di norma modificata dopo le proteste e un secco documento della presidenza della magistratura contabile



Bolzano. Nuovo stop ieri alla norma di attuazione, rivisitata, sulla parziale «provincializzazione» della Sezione di controllo della Corte dei Conti: i vertici nazionali della magistratura contabile si sono mossi con una risoluzione molto secca e con la richiesta alla Commissione dei Dodici di essere coinvolti nella discussione. Se ne riparlerà probabilmente a settembre. Licenziata invece la norma di attuazione che attribuisce alle due Province i poteri legislativi sugli orari del commercio: la Commissione dei 12 si è divisa nella votazione con sette sì, un no e quattro astensioni. Il testo (articolo in basso) viene inviato ai ministeri per le valutazioni. La paritetica, presieduta da Fabio Scalet, si è riunita a Roma, con una parte dei commissari collegati in videoconferenza.

La Corte dei Conti

I commissari si sono ritrovati con due novità sulla controversa bozza di norma che riguarda la Sezione di controllo della Corte dei Conti. Primo, la risoluzione negativa presa dal Consiglio di presidenza nazionale della Corte dei Conti (firmata dal presidente Angelo Buscema) il 21 luglio. Secondo, un nuovo testo della norma (elaborato dalla Provincia di Bolzano), che in parte recepiva già alcune indicazioni presenti nel documento della magistratura contabile. La maggior parte dei commissari non aveva ricevuto alla vigilia né la nota di Buscema (pubblicata da «Salto») né la nuova bozza di norma. Molti malumori. Luca Crisafulli (componente di nomina statale) usa quanto accaduto per allargare il discorso: «Dobbiamo ragionare sulle modalità di lavoro nella commissione, se vogliamo operare in un clima collaborativo». La discussione è stata breve, perché oltre alla risoluzione del 21 luglio, il presidente Buscema ha scritto al ministro Francesco Boccia e al presidente della Dodici Scalet, annunciando che i vertici nazionali della Corte dei Conti desiderano essere ascoltati. Verranno organizzati uno o più incontri.

Modifiche e criticità

Il cuore della norma prevede che l’organico della Sezione di controllo della Corte dei Conti passi a livello provinciale dagli attuali tre magistrati di carriera (a Bolzano un posto è vacante) a quattro componenti, di cui due nominati dal consiglio provinciale. La nuova bozza presentata ieri introduce 50 anni come limite minimo di età e fissa i requisiti per i consiglieri di nomina politica: laurea in Giurisprudenza, Economia e commercio o titoli equipollenti e una comprovata esperienza professionale in materia giuridico-amministrativa o finanziaria-contabile. I giudici resterebbero assegnati solo alla sede provinciale, esclusi dal ruolo di presidente di sezione. Resta invece l’incarico di questi magistrati contabili fino al pensionamento, una delle criticità sollevate dal consiglio di presidenza della Corte dei Conti. Tra le novità introdotte rispetto al primo testo, la previsione che le deliberazioni vengano adottate in composizione collegiale con almeno tre magistrati, con i consiglieri di carriera in maggioranza.

Cambia in parte lo scenario rispetto all’altra criticità sollevata sia dai sindacati che da Buscema, ovvero la «provincializzazione» del personale (extra magistratura) della Corte dei Conti, procure comprese. La nuova bozza prevede la possibilità di «comando» di personale della Provincia di riferimento. Nonostante le modifiche, restano alcuni punti aperti: la richiesta di precisare meglio i requisiti e l’introduzione di criteri sulle incompatibilità. FR.G.

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