Corte dei conti, strappo di Kompatscher

Schülmers critica «l’insofferenza per gli organi di controllo». Il governatore esce infastidito e preferisce non commentare


di Davide Pasquali


BOLZANO. Non le manda certo a dire, il procuratore regionale della Corte dei Conti Robert Schülmers von Pernwerth. Ieri, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, dapprima non ha nascosto la soddisfazione per il cambio di guardia in Provincia poi, dopo aver salutato il neo presidente della giunta e averlo ringraziato per i positivi segnali di discontinuità mostrati sino ad ora, lo ha anche bacchettato per aver mostrato insofferenza nei confronti degli organi di controllo. E Kompatscher, indispettito, se n’è andato da palazzo Mercantile senza rilasciare dichiarazioni.

Un lunghissimo intervento: 24 pagine, con 60 note fitte fitte a piè di pagina. Una relazione oceanica, il cui argomento principale sono stati i rapporti tra Autonomia e legalità. «La storia di successo di questa Provincia - ha tuonato Schülmers - non basta a sottrarsi alle critiche di coloro che, ponendosi all’esterno di questa oasi felice, invocano sempre più spesso l’eliminazione dei privilegi di cui godrebbe la Provincia autonoma». Non condivide, il procuratore, «l’opinione di chi pensa di ridurre questa autonomia ad un luogo da cartolina coi gerani alle finestre e le badanti pagate dalla mano pubblica, ma ritengo si inganni pure chi pensa che siano sufficienti i successi conseguiti per sottrarsi ad ogni riflessione su alcuni costi della nostra Autonomia, che ha arricchito alcuni, ma certamente non tutti».

Anche l’ex presidente Durnwalder, obtorto collo, «alla fine ha dovuto ammettere che qualcosa non ha funzionato in questa Autonomia, e che qualcosa o qualcuno in questi anni ne ha scosso le fondamenta dall’interno». Fondamenta che, «secondo quanto da lui affermato, non sono il trattato di Parigi o lo Statuto di autonomia, ma anche l’onestà, lo Stato di diritto, la morale, la trasparenza». Ma se il principio di legalità è - e deve essere una colonna portante anche della nostra Autonomia, ha proseguito Schülmers, «allora gli organi deputati a garantirne l’osservanza, come la procura della Corte dei conti, non solo non possono essere nemici della stessa, ma ne sono una componente essenziale». Schülmers è poi andato oltre, affermando che l’azione della procura «ha sicuramente aiutato ad infondere, nel corso degli ultimi anni, un maggiore senso di responsabilità nella cura della cosa pubblica». La magistratura contabile non è e non deve essere investita di improprie funzioni catartiche e moralizzatrici che non le sono proprie, «ma da qui ad indulgere su comportamenti che si pongono al di fuori del buon senso, prima ancora che della legge, il passo è lungo». Sotto questo profilo, ha affondato, «il recente cambio della guardia alla guida della Provincia si è accompagnato a segnali positivi, di discontinuità rispetto al passato, ma anche a qualche preoccupante segnale di continuità rispetto ad un latente stato di insofferenza nei confronti dei controlli di legalità esercitati da un organo terzo e imparziale come questa procura è sempre stata».

Così, ad esempio, «destano qualche perplessità alcune recenti dichiarazioni rese dal neo presidente Kompatscher secondo cui la Corte dei conti dovrebbe limitarsi a indirizzare o consigliare e la Procura contabile ad intervenire solo quando deve».

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