Così i ragazzi «smontano» il Monumento alla Vittoria

Undici progetti sul parco dagli studenti di Design al Comune: a noi non fa paura Slitta l’inaugurazione del 27 giugno: si attende una data da Franceschini



BOLZANO. Il Monumento alla Vittoria dovrà aspettare. E anche i bolzanini. L’inaugurazione del centro di documentazione nella cripta del monumento non si terrà il 27 giugno, come era stato annunciato. Il rinvio è determinato dalla volontà di Provincia e Comune di assicurarsi la presenza del ministro alla Cultura Dario Franceschini, che il 27 giugno non avrebbe potuto essere a Bolzano.

In queste ore si sta cercando di trovare una data ravvicinata. «Certo che per noi è importante avere il ministro Franceschini per una occasione così importante. Il punto è vedere quanto possiamo aspettare. Se si va troppo avanti, dovremo inaugurare senza il ministero», spiegava ieri pomeriggio il sindaco Luigi Spagnolli.

Si prospetta un rinvio di almeno una settimana. Le ultime notizie di ieri pomeriggio nei contatti con Roma prevedevano la possibilità di fissare una data nella agenda di Franceschini tra il 7 e il 13 luglio. Più oltre sarebbe veramente difficile immaginare un rinvio con il centro di documentazione pronto all’apertura delle porte.

Se l’apertura dell’arco di Piacentini con il museo sugli anni del fascismo e del nazismo sarà una occasione storica per Bolzano, anche dal parco di piazza Vittoria arriveranno spunti nuovi su un monumento così pesante dal punto di vista ideologico.

Ci penseranno gli studenti della facoltà di Design e arti della Lub a portare idee e uno sguardo di freschezza sulla piazza e su corso Libertà. Il Comune ha deciso di rivolgersi agli studenti della Lub per commissionare un progetto di rivitalizzazione dell’area. I gruppi di lavoro dell’atelier di Design, coordinati dai docenti Kuno Prey, Martin Luccarelli e Alvise Mattozzi, hanno prodotto 11 progetti, che verranno presentati ai cittadini domani alle 18 nella sala di rappresentanza del Comune in vicolo Gumer. I progetti resteranno esposti nel foyer fino al 3 luglio. Ieri si è tenuta alla Lub una prima presentazione con le assessore Chiara Pasquali, Patrizia Trincanato e Judith Kofler Peintner. Il Comune ha quattro mesi di tempo per scegliere il progetto e affidare un incarico agli studenti. «Sono talmente interessanti, che credo sceglieremo più di una proposta», ha anticipato ieri Patrizia Trincanato. Molte le idee, ma un solo filo conduttore nei lavori presentati da studenti altoatesini di lingua italiana e tedesca, di altre regioni e germanici: avvicinarsi al Monumento con molta più libertà di quella che possano permettersi le generazioni passate. Condivide Prey: «A me il monumento non fa paura». Né paura né adesione ideologica. I progetti puntano a rivitalizzare un parco poco usato. C’è la panchina Eirene, che permette sia di sedersi che di appoggiarsi sull’altro lato, da disporre in circolo nel parco per una sana chiacchierata (studenti Antiga e Colombi). C’è la struttura a gradoni in legno Skalini (Hettich e Onestini), lo schienale Buttler in leggere fasce di metallo per rendere piacevole la sosta alla fermata degli autobus (Kunitz e Marmsoler). La coppia di studentesse Dieck e Löhr mette in collegamento fisico la città tedesca e quella italiana con una passerella pedonale sospesa, che con una certa irriverenza attraversa l’arco. Sempre di Dieck e Löhr il progetto che propone una riproduzione in miniatura del monumento, ribaltato, da usare come giocoso arredo urbano. «Affacciamoci» è il progetto che punta a vivacizzare i portici: grandi fotografie appese verso il corso racconteranno i commercianti della zona (Centonze).

«Ascolta» di Hettich e Onestini propone una serie di silhouette umane installate sulle panchine: un sistema audio racconta le storie degli abitanti del quartiere.

«Sottomano» propone un plastico in bronzo con l’evoluzione urbanistica della città (Gandini). «Lassù» di Antiga e Colombi è una pedana a spirale agganciata al Monumento sul retro, per vederlo da una prospettiva diversa. Denk.Mal (Sabich) parla di pace e convivenza attraverso la natura: un cannocchiale punta su due alberi del parco intrecciati tra loro.

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