Costa tentenna? Pronto il «paracadute» 

Il Pd da Roma: se il direttore tecnico A22 non vuole candidarsi, puntiamo ad un nome nazionale per il seggio di Bolzano



BOLZANO. Alessandro Huber non è sceso ieri a Roma per incontrare Renzi sulle candidature dei Domocratici. Lo avrebbe dovuto fare Carlo Costa, già presente l’altro ieri nella capitale per incontri sulla grande viabilità. probabilmente con Lotti, il braccio operativo dell’ex premier per la messa a punto della geografia dei collegi. «Ma il clima - ha detto ieri in serata Costa - non è quello delle decisioni immediate. Tantomeno affrettate. Ogni collegio è una sfida complessa e complicate sono le decisioni da prendere. Prevedo che non si delineino candidature certe prima di 10-15 giorni...».

Huber a sua volta ha atteso una chiamata ma è consapevole che il clima è quello delineato dal direttore tenico generale A22: «Non sarà semplice far passare nomi scelti solo da noi, occorrerà trattare, comprendere le priorità nazionali a fronte di ogni possibile prerogativa o priorità regionale o provinciale... Anche perché Roma mi pare insista con Carlo». Inteso Carlo Costa. Ma lui aspetta. Prende tempo, tiene al suo lavoro. E intanto, in queste ore, stanno girando alcuni profili di personaggi "non politici" ma di probabile appeal. «Sì - conferma Huber - sto sentendo il nome di Tania Cagnotto. E anche quello di Guido Rispoli. Certo, il procuratore risponde a molte delle specifiche nostre per intercettare un elettorato anche trasversale. Ma penso che le leggi attuali per quanto riguarda i magistrati siano più stringenti che in passato in tema di compatibilità. Dovrebbe lasciare il suo lavoro... Chissà». E la Cagnotto? «Il nome gira ma ho l’impressione sia una bolla mediatica per adesso». Il quadro a tutt’oggi, dovrebbe essere questo.

Il vertice di ieri a Roma tra Renzi e Bolzano non c’è stato e questo è una conferma indiretta che le soluzioni in campo sono ancora molto fluide. Secondo, Lotti e l’ex premier hanno probabilmente insistito perché Carlo Costa accetti di correre per il parlamento ma, in assenza di una sua disponibilità, è assi improbabile che il Pd nazionale punti su una candidatura territoriale più debole. «È invece probabile - dicono in segreteria a Bolzano- che senza il sì di Costa, Roma punti su un nome di grande richiamo anche nazionale per attivare la Svp da un lato e l’elettorato locale dall’altro e dare un segnale di forte presenza». Questo il quadro, mentre pare siano sfumate le prospettive per le candidature locali che si sono proposte in questi ultimi giorni. In sintesi: o un nome di richiamo massmediatico (Cagnotto, Rispoli ma in discesa) o Costa (stabile) oppure un nome nazionale autorevole tra i Democratici (in ascesa).

In ogni caso, ogni decisione sarà presa non prima di 10-15 giorni. E le trattative proseguono. (pc)















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