L'indagine

Covid, stangata sulle famiglie: «Sono più povere e chiedono aiuto» 

L'assessore comunale Juri Andriollo: aiuti a 5.200 cittadini che rischiano di salire a 6/7 mila. Carlo Alberto Librera: non vergognatevi, fatevi avanti. Aumenta la richiesta di alimenti e di sostegni in denaro per pagare le bollette di gas, elettricità e le spese sanitarie 


Valeria Frangipane


BOLZANO. Il Covid sferza le famiglie già falcidiate dall’inflazione sempre più impoverite ed in difficoltà psico-sociale. Un dato su tutti è quello di Banco Alimentare e Rete FoodNet (supermercati solidali) che parla di 5.200 cittadini aiutati a febbraio 2022 che entro fine anno potrebbero salire a 6/7 mila. Nel 2021 erano poco più di 4.800. Numeri allarmanti.

Aumenta la richiesta di alimenti gratuiti e di aiuti in denaro per pagare le bollette di gas, elettricità e spese sanitarie. Juri Andriollo - assessore al sociale del Comune - invita le persone in difficoltà a rivolgersi ai Distretti per chiedere aiuto, traccia un quadro preoccupante della situazione e dice che è l’ora di arrivare a contributi mirati, non a pioggia: “che senso ha chiedere la denuncia dei redditi dell’anno prima?”

«La verità è che il Covid - dice - ha aumentato le diseguaglianze ed esiste il rischio concreto che aumenti assistenzialismo e conflittualità sociale». Questa la sintesi della ricerca qualitativa ed esplorativa sugli impatti della gestione dell’emergenza Covid sulla popolazione di Bolzano realizzata dall’Osservatorio per le politiche sociali e la qualità della vita del Comune e condotta da Milena Brentari e Silvia Recla.

All’indagine hanno partecipato oltre 40 referenti di sociale, commercio, artigianato e della cooperazione .

«C’è chi ha perso il lavoro - riprende Andriollo - chi si è trovato con le entrate falciadiate e chi è stato sospeso perchè no vax e non ha più incassato lo stipendio. Siamo al calo del fatturato e al calo del reddito col risultato che troppe famiglie hanno intaccato ed esaurito i risparmi. A tutto questo aggiungiamo caro casa, caro affitto e le bollette esplode di gas ed elettricità. E la sintesi è presto fatta. Abbiamo famiglie che non ce la fanno e c’è qualche anziano che si trova a scegliere se mangiare o se pagare la bolletta. Questione inaccettabile che porta ad un importante aumento della richiesta di servizi sociali che vedono calare i fondi e che si trovano con personale stremato ed a forte rischio burn out».

Carlo Alberto Librera, direttore Ripartizione Servizi alla Comunità Locale, racconta ripercussioni psicologiche importanti. «Gli effetti delle misure restrittive adottate hanno interessato una parte della comunità che mai fino ad ora o quasi aveva avuto o manifestato problemi economici. L’instabilità che ne è derivata non ha solo colpito persone che si trovavano già in una situazione di difficoltà momentanea o perpetua, ma anche persone e famiglie che non avevano mai avuto problemi nè carenza di reddito. Questi effetti sono diventati ben visibili all’interno dei servizi sociali e di volontariato, che continuano a registrare un aumento di richieste di aiuto da parte di cittadini già conosciuti all’interno dei servizi ed alle prese con un cambio di utenza inaspettato». E Librera invita a non tirarsi indietro: «Mi rendo conto che tanti in crisi faticano a chiedere aiuto per pudore. Li invito a non perdere l’occasione per accedere a contributi che tutti i residenti hanno diritto, ripeto diritto, di avere».

Il settore economico e, nello specifico, il commercio di vicinato, hanno subito un forte calo di fatturato.

L’81% delle piccole imprese registra un calo medio di fatturato pari al 27.2%.

Ad avvantaggiarsene le piattaforme online e le multinazionali che già da prima della pandemia facevano una concorrenza importante alle imprese locali. La filiera del turismo e della ristorazione è quella che registra poi la maggior perdita di fatturato. Tutte le attività legate al turismo- il trasporto persone, l’alloggio e la ristorazione hanno perso in media dal 30% a più del 60% del fatturato con punte del 90% tra gli ncc (noleggio con conducente). «Proviamo a pensare ad un possibile futuro in cui le piccole e medie imprese non esistano più - dice Andriollo. Le conseguenze sarebbero gravi per il sostentamento del tessuto economico e sociale della nostra comunità. Inoltre sono le attività economiche locali che alimentano l'economia reale del territorio e creano valore per tutta la comunità. Sono le piccole attività che creano benessere, danno lavoro e danno una spinta allo sviluppo di nuove aziende. Piccoli e grandi negozi, ristoranti, bar, l’artigianato sono parte integrante del tessuto sociale e rappresentano l'anima e la storia di Bolzano».













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