Crac Invest Bau, il Comune di Merano rincorre

Tentativo di insinuazione tardiva nel fallimento: a rischio 429 mila euro per gli oneri di urbanizzazione


di Giuseppe Rossi


MERANO. Potrebbe costare due volte caro al Comune di Merano il fallimento dell'impresa di costruzioni Invest Bau, la mano operativa nel settore edilizio per conto del gruppo che fa capo all'imprenditore Bernhard Alber.

A distanza di un anno e mezzo dalla dichiarazione di fallimento da parte del tribunale (che risale al 30 maggio 2011), il Comune si è accorto di non aver richiesto al curatore del fallimento la restituzione degli oneri di urbanizzazione e il contributo sui costi di costruzione per i cantieri lasciati aperti, come ad esempio quello di via Alpini. Non si tratta di briciole, ma di 429 mila euro, cifra che il Comune vanta dalla Invest Bau al pari dei 288 mila euro di imposta comunale sugli immobili mai versata dall'impresa edile.

La vicenda. Nell'agosto dello scorso anno l'avvocatura comunale, dopo aver ricevuto comunicazione dell'avvio della procedura concorsuale, aveva presentato istanza di ammissione al passivo per il recupero dell'Ici, ovvero per i 288 mila euro.

Nessuno però in quella occasione, ufficio tecnico, dirigenti e assessori compresi, aveva pensato che la perdita da mettere in conto avrebbe riguardato anche il mancato incasso degli oneri di urbanizzazione, ovvero le infrastrutture (come acquedotto, le fognature, l’illuminazione e altro ancora) che il Comune mette a disposizione di qualsiasi costruttore.

La mancata richiesta del recupero degli oneri di urbanizzazione, che fanno riferimento a tre distinte concessioni edilizie rilasciate dal municipio, è emersa nel corso di un incontro con i curatori del fallimento Invest Bau. Il Comune pare che avesse deciso di percorrere la strada del recupero degli oneri di urbanizzazione attraverso i futuri acquirenti dei cantieri, tesi questa che è stata smentita dal curatore del fallimento.

Insinuazione tardiva. Per non perdere 429 mila euro, che rappresentano oro colato di questi tempi per le casse del Comune meranese, la giunta nei giorni scorsi ha deciso di affidare all'avvocato Alda Dellantonio il compito di presentare una insinuazione tardiva al fallimento Invest Bau, con l'obiettivo di mettere una pezza alla dimenticanza di un anno fa.

Toccherà ora al giudice che segue il fallimento decidere se accogliere oppure rigettare la domanda del Comune di Merano. Pare, almeno stando alle stesse premesse della delibera, che neppure il sindaco Günther Januth creda poi tantissimo alla possibilità di riuscire a insinuare nel passivo anche gli oneri di urbanizzazione. La giunta comunale ha infatti riconosciuto già ora all’avvocatura comunale l'incarico di opporsi a un eventuale provvedimento di respingimento della nuova richiesta.

Asta. Proprio nelle scorse settimane la procedura concorsuale legata alla Invest Bau aveva avuto una positiva accelerazione, con la vendita all’asta del cantiere di via Alpini, cantiere che è stato acquistato per una cifra di 5 milioni di euro circa da una società (la Zsz srl) vicina a chi attualmente sta costruendo il nuovo albergo-residence sulle ceneri dell'ex hotel Baviera (il maxi-edificio all’incrocio con via Mainardo). Quel cantiere di via Alpini però, ha una concessione edilizia che è in scadenza e che rischia ora di essere regolamentato ex novo dalle disposizioni di legge intercorse.

L’altro grande tassello legato al fallimento Invest Bau è quello del mega-outlet: andata deserta la prima asta, si procederà a una seconda gara con base a 6 milioni, 1,5 in meno del prezzo precedente.

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