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Dal “Dopo di noi” alla casa, le dieci richieste dell’Ipl

BOLZANO. L’Istituto promozione lavoratori suggerisce dieci misure per il welfare state altoatesino del futuro, proposte frutto di un progetto di ricerca sullo stato sociale, che ha visto coinvolti...



BOLZANO. L’Istituto promozione lavoratori suggerisce dieci misure per il welfare state altoatesino del futuro, proposte frutto di un progetto di ricerca sullo stato sociale, che ha visto coinvolti esperti locali e organizzazioni sindacali. Con l’Agenda Welfare 2030 l’Ipl vuole invitare decisori politici e addetti ai lavori ad intraprendere nuove strade, per garantire all’Alto Adige uno stato sociale sempre al passo coi tempi. Queste le dieci proposte dell’Ipl.

Dopo di noi. «Servono risposte concrete e adeguate per garantire a persone con disabilità una vita autonoma. Ciò si realizza con un’offerta di appartamenti o di comunità alloggio, affinché le persone con handicap possano avere una vita autonoma e dignitosa anche dopo la scomparsa dei genitori».

Innovazione nel sociale. «È necessario estendere il concetto dell’innovazione dall’ambito tecnico ed economico anche al sociale: nuove idee e servizi innovativi migliorano lo stato sociale e lo fanno crescere».

Maggior dialogo. «Si deve creare una rete fra tutti gli attori coinvolti nel sociale, valorizzare le loro competenze, incentivare la collaborazione e migliorare il monitoraggio del sistema».

Tutela per i più deboli. «Semplificare accorpando delle prestazioni migliora la tutela fornita alle fasce deboli ed alleggerisce il carico burocratico».

Professioni sociali. «Bisogna migliorare le condizioni lavorative e la percezione delle professioni “sociali”, al fine di dare dignità e riconoscimento ad una professione sempre più essenziale».

Diritto ad un posto all’asilo nido. «È necessario valutare la possibilità di istituire un diritto ai servizi nella fascia pre-scuola dell’infanzia, estendendo e rafforzando tali servizi uniformemente su tutto il territorio».

Assegno di cura su solide basi. «L'erogazione dell'assegno di cura deve venir ancorata ad un contratto regolare per chi presta la cura. Ciò garantirebbe il versamento dei contributi previdenziali per il caregiver e ridurrebbe l’incidenza del lavoro nero».

Sistema sanitario pubblico. «Il sistema sanitario nazionale è un “gioiello” ispirato a criteri di accessibilità, equità, trasparenza e alto standard di trattamento. Non tutti questi obiettivi sono stati raggiunti allo stesso modo, ma ciò non giustifica uno smantellamento del sistema, che invece va difeso».

Casa. «È necessario sopperire alla carenza di abitazioni, laddove accanto al mercato privato deve giocare un ruolo fondamentale anche l’edilizia sociale. Le aree militari dismesse, ad esempio, potrebbero diventare zone aggiuntive di insediamento. Per ridurre i prezzi, sarebbero da abolire a medio-lungo termine i contributi pubblici».

Assegno unico. «I trasferimenti monetari per l’assistenza sociale andrebbero unificati in un unico assegno per l’assistenza di base, ad esempio sul modello trentino».(da.pa)















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