Bolzano

Dalla fabbrica alle coop, addio a Franco Rauzi

Aveva 89 anni. Impegnato da sempre nel sociale, era stato tra i fondatori delle coop Oasis e Novum.



BOLZANO. «Una vita tra sindacato e cooperativa»: è il titolo della biografia - autore Sandro Ottoni - che meglio di ogni altro racconta Francesco Rauzi, ma per tutti è sempre stato Franco, scomparso all’età di 89 anni. Lascia la moglie Mara Rauzi, nota pittrice bolzanina, e i figli Marco e Luca.

Originario di San Zeno in Val di Non, “ha saputo accumulare esperienze importanti - racconta Albero Stenico - dentro la vita politica, sindacale e cooperativa della provincia di Bolzano”.

«Franco - ricorda Stenico - ha avuto la curiosità e il coraggio di esplorare spazi nuovi. Accettando con entusiasmo, ottimismo e giovanile “incoscienza” le sfide dei cambiamenti».

Era riuscito ad interpretare, nel migliore dei modi, il ruolo di delegato sindacale negli anni di maggior conflitto all’interno delle fabbriche bolzanine, senza trascurare l’impegno nel mondo culturale e artistico. Consapevole dell’importanza della formazione scolastica per emancipare i lavoratori, ha organizzato i corsi delle “150 ore” che hanno offerto a migliaia di persone la possibilità di avere un titolo di studio.

Dalle battaglie sindacali al settore della cooperazione. «Ha avuto il merito di portare in dote al movimento cooperativo provinciale le sue esperienze e le sue sensibilità in campo sociale ed economico. Ha offerto la sua combattività per cercare di sconfiggere i pregiudizi sociali, in particolare quelli relativi agli handicap psichici e fisici, fino alla sfida per l’inserimento lavorativo degli immigrati».

È stato tra i fondatori della cooperativa Oasis e della cooperativa Novum: la prima punta all’inserimento nel mondo del lavoro di ex detenuti; la seconda ha lo stesso obiettivo ma si rivolge a persone con diversi tipi di fragilità.

«È stato un pioniere», così lo ricorda Giulia Failli, direttrice della Oasis.«Oggi la nostra coop ha 90 dipendenti, di cui 35 sono persone che hanno un progetto di inserimento lavorativo. Negli anni ’90 è stata una delle prime cooperative ad offrire agli ex detenuti una nuova chance per tornare ad una vita normale. Era partita con un laboratorio di serigrafia, oggi opera nel settore del giardinaggio e delle pulizie».

C’è grande ammirazione anche nel ricordo di Tiziano Mazzurana, responsabile della cooperativa Novum2, nata dalla fusione di Novum e Acquarius: «È grazie all’intuizione di Franco se, nel corso degli anni, tante persone con diverse problematicità, hanno potuto inserirsi nel mondo del lavoro. La Novum2 oggi gestisce il ristorante dei Piani, ma fa anche lavori nel settore del verde e riparazione bici».













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