Dalla “tutor” cartellino giallo per Bertoldi

Antonella Biancofiore: «Non è umile e dice ciò che gli passa per la testa». Intanto il coordinatore Pdl diventa caso nazionale


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Primo cartellino giallo della tutor Antonella Biancofiore - preside alle Marcelline - al commissario provinciale del Pdl Alessandro Bertoldi che la sorella Michaela, sottosegretario alla pubblica amministrazione, gli aveva affidato qualche mese fa per colmare le sue lacune. «Intanto - precisa Antonella, un passato nelle file di An, partito di cui è stata consigliere comunale - devo dire che Alessandro non l’ho ancora visto e conosciuto, quindi devo basarmi su ciò che dice o pubblica su facebook».

E nell’ultimo periodo Bertoldi - le cui gaffes sono state ricordate ieri sul Corriere da Gian Antonio Stella (che cita un’intervista pubblicata dall’Alto Adige) - non si è certo risparmiato. Dopo aver definito i tedeschi “un popolo barbaro” ha chiesto la revoca della scorta allo scrittore Roberto Saviano. Ma ha anche annunciato con tono solenne di essersi rilassato con il cagnolino in giardino dopo aver rilasciato un’intervista ad Al Jazeera e ha ricordato con fierezza di essere tra i fondatori dell’Esercito della libertà, impegnato a tutelare Berlusconi (il suo unico grande idolo) tanto fisicamente che moralmente «contro la persecuzione giudiziaria». Ma l’elenco di “frasi celebri” in realtà è molto più lungo e ce n’è abbastanza per far venire il mal di pancia anche alla sua tutor . «A Bertoldi riconosco una gran voglia di fare - spiega Antonella Biancofiore - ma è evidente che molte persone di buon senso non si sono affatto riconosciute in diverse dichiarazioni di Alessandro».

L’allievo Bertoldi, che frequenta l’Istituto Marie Curie a Pergine Valsugana e tra qualche settimana sosterrà, a 19 anni, l’esame di maturità ha ancora, a giudizio della sua “tata”, diverse lacune da colmare. «Siamo di fronte ad una certa impreparazione di base ma anche ad un carattere istintivo. Alessandro dovrebbe imparare a riflettere prima di prendere posizione, ricordandosi che gli è stato attribuito un ruolo politico importante». Poi arriva il paragone con alcuni studenti. «Fa parte della cosiddetta generazione facebook che posta tutto ciò che ha per la testa: a qualche alunno di questo tipo, talvolta, ho detto di collegare la lingua al cervello». L’incontro tra “tata” Antonella e il giovane commissario del Pdl dovrebbe avvenire subito dopo l’esame di maturità: «In questo periodo siamo entrambi impegnati. Premetto che per lavorare con me ci vuole una buona dose di umiltà che mi aspetto anche da Alessandro. Dovrà imparare ad ascoltare di più e parlare un po’ meno. Intendiamoci, è giusto puntare sui giovani ed è ammirevole che Bertoldi voglia spendere tante energie nella politica ma dovrà imparare a superare, con lo studio, questa sorta di immaturità generazionale».

“Tata” Antonella, che vuole separare nettamente la sua professione di preside dal ruolo di tutor, non la ritiene comunque una missione impossibile. «Ho avuto a che fare con alunni molto tosti. Se si presenterà con il giusto approccio sono convinto che potremo lavorare con profitto».

Intanto il sottosegretario Michaela Biancofiore, che Bertoldi l’ha scelto e nel quale crede ciecamente («Ha una passione vera per la politica, deve solo imparare a frenare l’esuberanza tipica di un 19enne»), ieri si è lanciata nell’ennesima crociata a difesa di Silvio. E su Repubblica ha chiamato in causa i “berlusconiani termopiliani”, rievocando la battaglia delle Termopili (nella quale una piccola forza greca, composta da spartani e comandata da Leonida, rallentò l'avanzata dell'esercito persiano comandato da Serse I a prezzo della quasi completa distruzione). «Berlusconiani eroici - ha detto Biancofiore - che di fronte al tentativo di annientare il loro capo rispondono ai vari Serse che ci intimano di gettare le armi».

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