Dalla Val d’Aosta a Ortisei a “lezione” di turismo

Ieri una delegazione valdostana ha ascoltato i suggerimenti di operatori locali. Michil Costa: «Ricordiamoci che il “turboturismo” non porta da nessuna parte»


di Ezio Danieli


ORTISEI. L'Alto Adige, turisticamente parlando, è un esempio da seguire. Anche e soprattutto in un periodo difficile come quello attuale, condizionato dalla crisi economica internazionale. Ieri, al ristorante Mont Sèuc di Ortisei, se n'è parlato a lungo e dettagliamente nel contesto del progetto intitolato “Dal business del passaggio al business dell’attrattività”, promosso dal Consiglio di territorio UniCredit della Valle d’Aosta. La visita e il confronto con gli operatori altoatesini è servito ad approfondire la conoscenza dei punti di forza del turismo altoatesino, per gli ospiti, in arrivo appunto dalla Val d’Aosta. La missione di studio - hanno partecipato una ventina di persone fra albergatori, ristoratori e figure della promozione turistica - è servita anche a visitare strutture per approfondire la conoscenza dei fattori di successo delle imprese turistiche e, soprattutto, per favorire l’attitudine al confronto e allo scambio di esperienze tra i partecipanti.

La scelta dell’Alto Adige come campo di approfondimento è motivata dai risultati ottenuti dal nostro territorio sul versante della destagionalizzazione dei flussi e della varietà e dell’alta qualità dell’offerta.

Il sindaco di Santa Cristina, portando il saluto ai presenti, ha avuto modo di sottolineare l'importanza del turismo per la Gardena e per Santa Cristina in particolare, evidenziando come la sua giunta è fortemente impegnata a sostenere l'attività turistica che non è soltanto economica ma anche culturale nel senso più ampio del termine.

Poi Michil Costa, albergatore di Corvara, ha insistito su temi a lui cari come l'approccio sostenibile allo sviluppo alpino: lo ha fatto nella duplice attività che lo contraddistingue come albergatore e come organizzatore di grandi eventi culturali e sportivi. In particolare, come presidente del comitato organizzatore della Maratona dles Dolomites, Costa ha rimarcato come da diversi anni la granfondo ciclistica si caratterizza per il risparmio energetico: un esempio che ha portato a positivi riscontri per l'ambiente e che sarà sostenuto anche nelle prossime edizioni.

Costa ha detto, fra l'altro, che il «turboturismo non porta ad alcun risultato positivo: in ogni nostra iniziativa deve essere mantenuto ben saldo il rispetto per lo splendido regalo che ci fa hatto Madre Natura».

All'incontro è intervenuto anche Dado Duzzi come presidente dell'Azienda di soggiorno di Bolzano, per UniCredit hanno relazionato Claudio Rigo, Ferruccio Cazzanelli e Patrizia Comai: tutti hanno concordato che il business del passaggio va sì sostenuto, ma con un obiettivo preciso: che diventi il business dell'attrattività.

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