Dalla Val Gardena un coro contrario al bollettino unico

La protesta inviata ai media da 19 consiglieri dei tre comuni «Non è indipendente ed è concorrenza sleale alla “Usc”»


di Ezio Danieli


VAL GARDENA. É davvero decisa, per non dire dura, e trasversale politicamente tra le forze d’opposizione alla Svp, la presa di posizione di un gruppo di consiglieri comunali dei tre comuni gardenesi, in relazione al nuovo bollettino “intercomunale” della vallata ladina. Firmata dai consiglieri comunali della Lista civica di Ortisei, di Santa Cristina e di Selva Gardena, dei Freiheitlichen di Ortisei e di Selva Gardena e della lista Ladins Dolomites di Selva Gardena, la nota diffusa ieri nel pomeriggio va decisamente contro la pubblicazione “Plata de Gherdeina” uscita, di recente, per la prima volta a cura dei Comuni di Ortisei e di Santa Cristina, senza Selva, la cui maggioranza in consiglio comunale ha infatti bocciato il progetto di unificazione dei vari bollettini comunali. Ha prevalso, in sostanza, la proposta della Svp - che non viene mai citata esplicitamente nel comunicato congiunto ma il riferimento alla quale è lampante - che ha avuto il benestare dei due consigli comunali di Ortisei e di Santa Cristina mentre è stato secco il parere contrario di Selva che continua ad avere il suo tradizionale bollettino comunale.

Ora i 19 consiglieri che hanno approvato all'unanimità il documento di protesta diffuso in maniera congiunta, fanno una serie di osservazioni precisando che il loro intervento «non è scaturito da un cieco campanilismo» e che non intendono «boicottare la buona collaborazione fra i Comuni gardenesi, che consideriamo di vitale importanza a livello socio-economico e culturale», ma puntano a tutelare la «nostra lingua madre in modo da presentare l'identità della nostra vallata all'esterno financo a livello turistico».

Il comunicato congiunto entra poi nel merito delle varie osservazioni critiche. «Le frazioni di Castelrotto - scrivono i consiglieri - non fanno parte del progetto del bollettino. Pare che non siano state neppure interpellate dall'inizio mentre il consiglio comunale di Selva ha tout court bocciato il progetto che, dagli albori, è stato sostenuto e imposto autocraticamente da una frazione politica, non con il consenso ma contro la volontà delle altre forze politiche rappresentate nei comuni gardenesi. La testata Plata de Gherdeina non rappresenta a livello istituzionale e tantomeno territoriale tutta la Val Gardena nonchè la varietà delle sue espressioni e i suoi movimenti politici rappresentati negli organi eletti dai cittadini», si sottolinea.

Si entra poi nelle critiche di natura finanziaria: «Si tratta di un mezzo di informazione, finanziato con soldi pubblici, che alla fine costerà perfino di più ai cittadini contribuenti rispetto alle testate d'informazione dei singoli Comuni».

I 19 consiglieri comunali se la prendono anche con l'assessore provinciale Mussner per le sue «sortite offensive» contro il settimanale La Usc di Ladins: «In seguito - scrivono - sono stati tagliati drasticamente i finanziamenti che hanno pure portato a far chiudere i battenti al giornale ladino “Gana”». Logico allora, secondo i consiglieri, che «tutto ciò fa prevedere che il progetto appena avviato miri a ben altre finalità: creare una concorrenza sleale al giornale storico della minoranza ladina, La Usc di Ladins, pubblicando un giornale di informazione locale che giungerà gratuitamente in tutte le case delle famiglie della Val Gardena. Riteniamo che l'informazione giornalistica indipendente sia un valore fondamentale che deve essere rispettato e difeso da tutte le istituzioni. Ecco perchè non va ridimensionata per mezzo di un'informazione meramente istituzionale, unicamente portavoce ufficiale del governo, mantenuta esclusivamente con mezzi pubblici, che mano a mano finirà per condurre inesorabilmente a sottrarre spazio vitale alle opinioni, anche critiche, di tutti i cittadini».

I consiglieri comunali “dissidenti” concludono così il loro comunicato congiunto: «A nostro avviso la “Plata de Gherdeina” dovrebbe essere il frutto di una collaborazione matura per tutti e della capacità di compromesso da parte di tutte le fazioni politiche in modo che possa rappresentare tutta la popolazione della val Gardena».

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